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Il Codice Meloni per i dipendenti di Palazzo Chigi: stop alle fughe di notizie, niente idee personali sui social e regali

giorgia meloni codice comportamento palazzo chigi
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Le nuove norme per i lavoratori della presidenza del Consiglio dei ministri. Stop ai collaboratori con interdizione dai pubblici uffici

I dipendenti della presidenza del Consiglio dei ministri non potranno esprimere opinioni politiche. Ovviamente non potranno rivelare informazioni rispettando il segreto d’ufficio. Ma dovranno anche evitare di esprimere idee personali riconducibili all’istituzione sui social network. E saranno anche obbligati a comunicare ai superiori gli eventuali incarichi in associazioni, enti pubblici o partiti politici che potrebbero interferire con l’esercizio delle sue funzioni. Questo è il Codice Meloni per i lavoratori di Palazzo Chigi. Inserito in un documento che vuole fermare le fughe di notizie e la politicizzazione dell’istituzione. Secondo il clima di complotto permanente che si respira dalle parti della presidenza.

Il nuovo codice di comportamento e disciplina

Il Fatto Quotidiano pubblica oggi in anteprima le regole del nuovo “Codice di comportamento e di tutela della dignità e dell’etica dei dirigenti e dei dipendenti della Presidenza del Consiglio dei ministri”. La presidente del Consiglio l’ha approvato il 13 dicembre scorso. Sedici pagine di documento in 26 articoli che vanno dai principi generali alle norme su regali, compensi e altre utilità fino alla prevenzione dei conflitti d’interesse. Con alcune novità rilevanti. Per esempio il divieto di esprimere opinioni politiche. All’articolo 4, relativo ai principi generali di comportamento, Palazzo Chigi specifica che i dipendenti, oltre ad astenersi da qualsiasi “trattamento preferenziale”, si astengono “dal manifestare, direttamente o indirettamente, orientamenti politici o ideologici tali da ingenerare dubbi sull’imparzialità della propria azione”.

Le fughe di notizie

L’altra direttiva cerca di fermare possibili fughe di notizie. Perché nell’ambito dei rapporti privati, è scritto nero su bianco, dipendenti devono rispettare “il segreto d’ufficio e mantiene riservate le notizie e le informazioni apprese nell’ambito dell’attività svolta”. Inoltre per la prima volta, anche la Presidenza del Consiglio decide di dotarsi di regole per l’utilizzo dei social come le altre Pubbliche Amministrazione. La disposizione è un rimando al decreto 81 del presidente della Repubblica del 2023 che regola il Codice di comportamenti dei dipendenti pubblici. E prevede che il lavoratore debba astenersi da qualsiasi commento che “possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della Pubblica Amministrazione in generale”.

Partiti e sindacati

Il personale dovrà anche comunicare “l’assunzione di incarichi di rappresentanza in associazioni, fondazioni o in enti pubblici di qualsiasi natura, ivi compresi gli incarichi elettivi o di rappresentanza nei partiti politici” se da questi “possano derivare obblighi o vincoli tali da poter interferire con l’esercizio delle funzioni svolte dalla unità organizzativa di assegnazione”. Ma c’è anche un articolo che tutela i whistleblower. I dipendenti dovranno anche comunicare i rapporti con soggetti privati anche di familiari fino al secondo grado. E non potranno accettare regali. Infine, i consulenti e collaboratori delle autorità politiche non potranno avere condanne che prevedano la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.

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