Andrea Stroppa sul rilancio del saluto nazista di Musk: «Ora minacciano di mettermi a testa in giù: sapete dove trovarmi»
Andrea Stroppa torna a difendere Elon Musk e il suo braccio teso alla cerimonia d’insediamento del presidente degli Usa Donald Trump. Il gesto dell’imprenditore sudafricano ha suscitato clamore per la sua somiglianza con il saluto romano adottato dai nazisti e dai fascisti. Il referente in Italia di Musk aveva accolto con entusiasmo il gesto con un tweet in cui scriveva: «L’impero romano è tornato, a partire dal saluto romano». Lo aveva poi cancellato per sostituirlo con un altro post in cui spiegava che il gesto era dovuto all’autismo di Musk e che l’imprenditore voleva semplicemente esprimere il suo affetto alla folla. Anche se lo ha fatto attirandosi molte critiche tra cui quella di Roberto Saviano.
I riferimenti all’antica Roma
Ora, a chi gli risponde dicendo che il saluto romano e il saluto nazista sono la stessa cosa, Stroppa replica: «I riferimenti sono esclusivamente legati all’antica Roma. Per questo ho scritto “Roman Empire”, rivolgendomi agli utenti americani che hanno visto il gesto di saluto nella serie HBO (un canale tv statunitense, ndr) su Roma. Lo faccio spesso, lo avete visto e lo sapete. Tuttavia, selettivamente, voi in buonafede, interpretate il tutto come un richiamo al nazi-fascismo, una connessione che esiste solo nelle vostre menti. Ho cancellato il post non appena mi sono reso conto che, mentre io vedo Roma, voi vedete il ventennio – nel 2025 (auguri!)». Insiste Stroppa: «Ad ogni modo, visto che da ieri mi minacciate di mettermi a testa in giù o portarmi a Piazzale Loreto, vi informo che giovedì pomeriggio mi troverete a Termini, dove faccio volontariato da anni. Ad maiora».