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La madre di Giulio Regeni e l’orrore in obitorio: «Solo dal viso ho visto la bestialità delle torture». L’ultima chiamata su Skype

21 Gennaio 2025 - 13:38 Giovanni Ruggiero
Caso Regeni, in corso l'udienza con interrogatorio del teste delta
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«Suo figlio è un martire» aveva detto una suora a Paola Deffendi in obitorio. La donna ha raccontato in aula l'ultima volta che riuscì a parlare con suo figlio

La madre di Giulio Regeni, Paola Deffendi, ha ripercorso il momento straziante in cui ha dovuto identificare il corpo di suo figlio, ucciso in Egitto a febbraio 2016. Davanti ai giudici della prima Corte d’Assise di Roma, nel corso del processo a carico dei quattro agenti segreti egiziani accusati di sequestro e dell’uccisione del ricercatore italiano, Deffendi ha raccontato: «Quando ho dovuto riconoscere il corpo di Giulio ho potuto vedere solo il suo viso: ho visto la brutalità, la bestialità, sul corpo di nostro figlio. Era coperto da un telo e chiesi di poter vedere almeno i piedi ma una suora mi disse “suo figlio è un martire”. Lì capii che era stato torturato».

L’ultima chiamata su Skype ai genitori

Deffendi ha poi ricordato l’ultima volta che ha potuto parlare con il figlio. Con suo marito lo avevano rivisto via Skype: «È stato il 24 gennaio 2016. Ci disse del 25 gennaio, di cosa significasse al Cairo quella data. Gli dissi “Mi raccomando stai a casa”. Lui ci spiegò di aver fatto la spesa per più giorni, ci rassicurò».

La scomparsa

Il 27 gennaio era poi arrivata la notizia della scomparsa: «Mio marito mi ha chiamato con una voce mai sentita – ha detto -. A casa mi disse che Giulio era scomparso. Quando sentii la console chiesi perché non ci avessero avvisato prima». Deffendi ha ricordato che suo figlio Giulio era già stato in Egitto: «Andò nel periodo del colpo di Stato di al-Sisi, quando ci tornò nel 2015 ci disse che la situazione era più calma e si sentiva tutelato in quanto ricercatore straniero. Non espresse mai alcun timore. Il 15 gennaio era il suo compleanno e gli mandai gli auguri e lo sentii felice e rilassato». La madre di Giulio ha reso noto di avere incontrato assieme al marito, per caso, l’ambasciatore egiziano in aeroporto. «Non l’ho mai detto prima. Ci siamo seduti accanto a lui, chiedendo se sapeva che c’era un processo in Italia sul caso Regeni, lui disse di sì».

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