Palermo, 13enne stuprata dopo essere scappata dall’ospedale: era ricoverata nel reparto di neuropsichiatria
Una ragazzina di 13 anni, fuggita dall’ospedale dove era ricoverata, sarebbe stata violentata da un ragazzo più grande dopo aver bevuto e assunto droghe. È accaduto la notte tra sabato 18 domenica 19 gennaio a Palermo, dove da giorni la tredicenne era ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Di Cristina per un principio di dipendenza da alcolici e stupefacenti. La ragazzina, uscita per un gelato con la madre, sarebbe scappata dal suo controllo per passare la notte al Borgo Vecchio. Rientrata alle due di notte in reparto, avrebbe raccontato ai medici la mattina successiva quanto era accaduto. I primi esami avrebbero confermato «segni evidenti di violenza» sul suo corpo. Il pm Mario Calabrese si è recato in ospedale nel pomeriggio di martedì 21 gennaio, per ascoltare la versione della vittima.
La lite con la madre e la fuga
La tredicenne, che viveva sola con la madre, mostrava da qualche tempo una forma iniziale di dipendenza da alcol e sostanze. Dopo un periodo in una casa famiglia, era stata proprio la madre a rivolgersi pochi giorni fa al reparto di neuropsichiatria dell’ospedale d’infanzia palermitano. Sabato pomeriggio, durante una visita, mamma e figlia decidono di uscire per un gelato. I medici non obiettano, non essendo proibito da nessun provvedimento ai danni della ragazzina. Qui scoppia una lite, la piccola si allontana e viene raggiunta da un’amica più grande che le porta dei vestiti per la serata. La madre torna in reparto intorno alle sette di sera e allerta i medici, dato che la figlia non risponde al telefono e sembra irraggiungibile. Le forze dell’ordine, avvisate della scomparsa, si mettono alla ricerca.
Il racconto della violenza
La ragazzina rientra da sola in ospedale quando ormai sono le due di notte. È completamente ubriaca e ha assunto stupefacenti. La mattina dopo si sveglia e chiede di parlare con i medici, ai quali confessa in lacrime di essere stata stuprata da un ragazzo conosciuto durante la serata. I due, come ha ribadito al pm Calabrese, si erano appartati per qualche bacio. Alle richieste insistenti del ragazzo lei avrebbe risposto ripetendo «no» più volte, prima di essere presa con la forza. Gli esami compiuti confermerebbero il racconto.
I dubbi e le indagini
Sono diversi i punti da chiarire, in una vicenda che di ora in ora sembra farsi più complicata. Dal mistero intorno all’identità del ragazzo fino al timore che la fuga fosse stata premeditata. Immediatamente dopo la denuncia della ragazzina, riferita dai medici sia alla procura dei minori che a quella ordinaria, è stato avviato un procedimento in codice rosso. Gli inquirenti avrebbero già analizzato il telefonino della ragazza e starebbero cercando di individuare il ragazzo.