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Con Trump la lotta ai cambiamenti climatici va nel cassetto: tutte le misure green già cancellate dal presidente Usa

21 Gennaio 2025 - 09:30 Gianluca Brambilla
trump clima ordini esecutivi
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Dalla dichiarazione di emergenza energetica al ritiro dall'Accordo di Parigi fino agli incentivi per le auto elettriche: i primi ordini esecutivi di Biden anti-clima

Gli Stati Uniti ingranano la retromarcia nella lotta ai cambiamenti climatici. Tra le decine di ordini esecutivi firmati da Donald Trump nel suo primo giorno alla Casa Bianca, molti riguardano proprio questioni relative all’energia e al clima. In campagna elettorale, il presidente americano ha negato ripetutamente l’esistenza stessa del riscaldamento globale e promesso che avrebbe smantellato le politiche introdotte con fatica dal suo predecessore Joe Biden. Sono bastate poche ore perché quella promessa si trasformasse in realtà. La raffica di ordini esecutivi firmati da Trump nel suo primo giorno nello Studio Ovale testimonia infatti un cambiamento drastico del ruolo che gli Stati Uniti (non) intendono giocare nella lotta ai cambiamenti climatici.

La dichiarazione di emergenza energetica

Nel suo primo giorno alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato un’«emergenza energetica nazionale» volta a incrementare la produzione di petrolio, gas e carbone, i tre combustibili fossili che più contribuiscono al surriscaldamento del pianeta. Gli Stati Uniti sono già oggi il primo produttore mondiale di petrolio e gas. Durante la presidenza Biden, il Paese ha aumentato l’estrazione di greggio, ma anche puntato con decisione sulle fonti rinnovabili, grazie ai generosi incentivi introdotti con l’Inflation Reduction Act, il più grande pacchetto di misure a favore del clima nella storia degli Stati Uniti. Con l’ordine esecutivo firmato oggi, Trump intende invertire questo processo e tornare a puntare con decisione sulle fonti fossili, annullando per esempio il divieto di future trivellazioni offshore di petrolio e gas introdotto da Biden nei suoi ultimissimi giorni alla Casa Bianca. Un piano ben riassunto dallo slogan «drill, baby, drill», ripetuto in continuazione dal tycoon durante l’ultima campagna elettorale e persino nel discorso di insediamento. Con un altro ordine esecutivo, Trump ha anche autorizzato l’estrazione di petrolio e gas anche nelle lande disabitate dell’Alaska, che contengono grandi quantità di combustibili ma che Biden aveva cercato di proteggere dagli interessi dell’industria Oil & Gas.

Fuori (di nuovo) dall’Accordo di Parigi

Nel suo primo giorno nello Studio Ovale, Trump ha ritirato nuovamente gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, il documento firmato alla Conferenza Onu sul clima del 2015 che impegna i governi a contenere l’aumento della temperatura media mondiale «ben al di sotto» di 2°C rispetto ai livelli preindustriali. Ad oggi gli Stati Uniti restano il solo Paese al mondo a essersi ritirati dall’accordo, a cui aderiscono altre 194 nazioni. Il documento fu firmato durante la presidenza di Barack Obama e stracciato da Trump nel 2016 nel suo primo giorno alla Casa Bianca. Nel 2020, Biden avviò la procedura per reintrodurre gli Stati Uniti nell’accordo. Un processo interrotto ora per l’ennesima volta da Trump, con la Cina che cerca subito di approfittarne per accreditarsi agli occhi del mondo come l’economia più attenta ai temi climatici. Pechino si è detta preoccupata per la decisione degli Usa di ritirarsi dall’accordo di Parigi e ha assicurato che continuerà a «promuovere in modo congiunto la transizione energetica su scala globale». Secondo alcuni media americani, il nuovo presidente americano avrebbe preso in considerazione di rimuovere gli Stati Uniti non solo dall’accordo di Parigi del 2015 ma anche dalla convenzione generale dell’Onu sui cambiamenti climatici. Questo passo, però, alla fine non c’è stato.

Lotta all’eolico offshore

Tra i primi ordini esecutivi di Trump c’è anche lo stop ai progetti di eolico offshore, ossia gli impianti per la produzione di energia eolica dove le turbine sono installate in mare aperto, di solito ad alcuni chilometri di distanza dalla costa. Ad anticipare la decisione del tycoon era stato nei giorni scorsi il deputato repubblicano Jeff Van Drew, feroce critico dell’eolico. «Gli ho detto “presidente, dobbiamo andare avanti”. Lui ha risposto, “Sì, sicuramente. Scrivi un ordine esecutivo, fallo arrivare alla mia gente”», ha raccontato Van Drew in un’intervista a Newsweek. L’ordine esecutivo firmato da Trump prevede una sospensione temporanea dello sviluppo dell’eolico offshore nelle acque di competenza del governo federale per valutare gli impatti sul turismo, l’industria della pesca, gli ecosistemi marini e i costi dei servizi. Sembra sfumata invece, almeno per ora, l’ipotesi di uno stop generalizzato a tutti i progetti di eolico, sia in mare che sulla terraferma.

Salvi (per ora) gli incentivi green di Biden

In campagna elettorale, Trump ha promesso di revocare gran parte degli incentivi alle rinnovabili e alle tecnologie pulite introdotte con l’Inflation Reduction Act. Per abrogare le disposizioni dell’Ira, però, Trump avrebbe bisogno del supporto del Congresso, dove un via libera non sarebbe affatto scontato. I dati mostrano infatti che la maggior parte degli investimenti stimolati dal pacchetto di Biden ha beneficiato soprattutto distretti e contee governati dai conservatori. Ciò che Trump potrebbe fare, piuttosto, è trattenere i circa 20 miliardi di dollari di fondi dell’Inflation Reduction Act che non sono ancora stati spesi, nonostante gli sforzi dell’amministrazione uscente di esaurire il più in fretta possibile le risorse avanzate. Secondo Climate Power, dal 2022 gli Stati Uniti hanno creato oltre 400mila nuovi posti di lavoro nei settori della transizione ecologica e dell’energia pulita, grazie a un livello record di investimenti, pari a circa 422 miliardi di dollari suddivisi in 751 progetti.

Elon Musk e il futuro delle auto elettriche

Tra i programmi legati alla transizione ecologica su cui Trump ha annunciato passi indietro ci sono anche i crediti d’imposta per l’acquisto di veicoli elettrici. Il presidente americano ha firmato infatti un ordine esecutivo contro l’«obbligo di auto elettriche» introdotto dall’amministrazione Biden. In realtà, fa notare il New York Times, non esiste alcun obbligo di acquisto di auto elettriche. Il riferimento di Trump, piuttosto, è a una serie di limiti alle emissioni introdotti lo scorso anno dalla Environmental Protection Agency, l’agenzia federale per la protezione dell’ambiente, pensati per incentivare la transizione verso i veicoli ibridi e a batteria. Non è chiaro in che modo lo stop agli incentivi deciso da Trump impatterà Tesla, la casa automobilistica di proprietà del suo stretto collaboratore Elon Musk. I programmi governativi sul clima, fa notare Politico, hanno fatto piovere oltre 10 miliardi di dollari nelle casse dell’azienda, che rappresenta di gran lunga il primo produttore di auto elettriche negli Stati Uniti. Dall’altra parte c’è però chi ipotizza che la stretta sui veicoli a batteria potrebbe avvantaggiare Musk, che avrebbe dovuto fare i conti con una concorrenza decisamente più agguerrita se tutto il mercato dell’automotive si fosse orientato verso la produzione di veicoli a batteria.

Scontro in vista con la California

Secondo i media americani, una volta che gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche saranno eliminati, Trump proverà a revocare le normative sulle emissioni delle automobili introdotte dalla California. Lo stato governato dal democratico Gavin Newsom ha introdotto infatti un divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035, sulla falsa riga di quello approvato in Europa. Se Trump decidesse di opporsi alla misura, si aprirebbe con ogni probabilità una disputa legale tra la Casa Bianca e l’amministrazione californiana.

Stop all’efficienza energetica per gli elettrodomestici

Tra i vari ordini esecutivi a tema energia firmati da Trump nel suo primo giorno si parla anche di elettrodomestici. Il nuovo presidente americano ha cancellato infatti alcune leggi che spingono alle aziende di produrre dispositivi elettrici e idraulici via via sempre più efficienti, così da incentivare un uso più responsabile dell’energia elettrica e dell’acqua. La decisione di Trump riguarda, in particolare, lampadine, lavastoviglie, fornelli a gas, boiler, sanitari da bagno e docce.

Foto copertina: EPA/Will Oliver | Donald Trump durante un evento con i suoi sostenitori alla One Arena di Washington DC, 19 gennaio 2025

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