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Carlo Nordio: «Con l’abolizione dell’abuso d’ufficio ridata serenità agli amministratori, i pm sono già super poliziotti» – Il video

La relazione sull'amministrazione della Giustizia del ministro che promette anche di assumere i magistrati mancanti entro il 2026

La relazione sull’amministrazione della giustizia di Carlo Nordio, nell’aula del Senato, è, prima di tutto, la rivendicazione del fatto che il governo Meloni è caratterizzato da una forte stabilità, a cominciare dalle squadre poste a capo dei singoli ministeri, Giustizia compresa. Nordio parla degli interventi legislativi fatti nel corso del 2024, nel senso di rafforzare alcune tutele penali, velocizzare l’edilizia carceraria e rafforzare le garanzie degli indagati e dei terzi nell’uso delle intercettazioni, oltre a «ridare serenità agli amministratori» con l’abolizione dell’abuso d’ufficio.

Nordio dice anche che l’intervento fatto sull’efficientamento della giustizia rappresenta l’80% del lavoro del ministero, sebbene se ne parli meno di altri aspetti oggetto di maggiori polemiche. Un grande investimento riguarda assunzioni e personale per raggiungere gli obiettivi del Pnrr. Entro il 2026, dice Nordio, saranno coperti tutti i posti nella magistratura ordinaria. E più in generale, spiega ancora il ministro, «l’arretrato civile pendente al 2019, a fronte di un target atteso del -95% per il 2024, ha superato gli obiettivi: al 31 ottobre 2024 infatti, presso le Corti di Appello è stata registrata una riduzione del -99,1%, presso i tribunali ordinari del -91,7%».

La riforma della giustizia

Nordio ha infine aggiunto che l’amministrazione della giustizia e il suo buon funzionamento non c’entrano nulla con l’amministrazione della giustizia e il buon funzionamento di questa: «La magistratura requirente manterrà le stesse prerogative della magistratura giudicante, ogni altra considerazione è pregiudiziale», il pm diventerà un super poliziotto? «Lo è già, ma viste le sue prerogative non risponde delle scelte che fa ed ha il potere di creare fascicoli di fatto eterni, con gravi danni per gli indagati». Nordio difende anche il sorteggio nella scelta delle toghe che faranno parte del Csm: «A dare l’ergastolo, la più grave delle pene, è un collegio composto in maggioranza da cittadini estratti a sorte».

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