Parla la mamma di Sofia, l’incubo dopo il rapimento: «Non supererò mai questa cosa. Ho temuto di non rivederla più»
Per tre ore è stata separata da sua figlia Sofia, nata appena il giorno prima. La piccola è stata rapita dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza da una coppia, Rosa Vespa e Aqua Moses, e la madre Valeria Chiappetta non sapeva se l’avrebbe mai più rivista. Poi il ritrovamento in auto, la fine dell’incubo. La coppia che ha sottratto la neonata è stata fermata e gli investigatori stanno ricostruendo quanto accaduto e le ore precedenti al sequestro. Dal letto della clinica, dove è ancora ricoverata insieme alla figlia e dalla quale probabilmente non uscirà prima di giovedì 23 gennaio, la madre della piccola Sofia ha scritto un post e ha rilasciato alcune dichiarazioni per ringraziare chi l’ha aiutata in quelle terribili ore. E raccontare cosa ha provato: «Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene».
Cosa ha detto la madre della neonata rapita a Cosenza
«Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia… Vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco», si legge nel post di Valeria Chiappetta, madre della neonata Sofia, con una foto della piccola insieme al fratellino e al padre, «questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze un intera città, anzi regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene».
Dopo una notte insonne in cui ha provato la paura più grande, seguita da un enorme sollievo, la mamma di Sofia è tornata a parlare: «Al momento sono felice. È stato un incubo e in quei momenti ho pensato il peggio, di non rivederla più. Poi tutta la Calabria si è data da fare per trovare la mia bambina. Poliziotti, carabinieri, tutte le forze dell’ordine, tutti quanti. Accanto a me c’è sempre stata una poliziotta, Samantha, un angelo». Ed è proprio rivolgendosi a lei che la donna ha aggiunto: «Promettimi che non lasceranno mai il carcere, che non me li vedrò più davanti».