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Il calvario di Fumettibrutti per cambiare genere sui documenti: «Ho atteso 10 anni perché un avvocato mi ha mentito»

22 Gennaio 2025 - 18:38 Ygnazia Cigna
fumettibrutti
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Il racconto della fumettista su Instagram dopo aver ottenuto la rettifica di nome e genere

Una vittoria agrodolce, segnata da anni di attese, inganni e ostacoli. La fumettista Fumettibrutti, una delle voci più significative della cultura lgbtqia+ sui social, ha annunciato attraverso un post su Instagram che, finalmente, ha ottenuto i documenti rettificati con il suo nome e genere. Ma dietro questa conquista si cela un racconto di difficoltà e di discriminazioni sistemiche che, come lei stessa sottolinea in un lungo post su Instagram, colpiscono i percorsi delle persone transgender. «Il motivo per cui non ho mai parlato del disagio che provavo riguardo a questa storia è perché ci ho messo più di dieci anni per cambiarli», scrive Fumettibrutti su Instagram. Dieci anni che non sono solo il risultato di ritardi burocratici e delle lentezze della pubblica amministrazione, chiarisce, ma anche della fiducia mal riposta in un avvocato che, come ha scoperto solo nel 2023, «non ha mai presentato la pratica».

«L’avvocato non ha mai presentato la pratica»

«Pensavo che stesse andando avanti, così nel frattempo mi sono laureata e mi sono messa a lavorare», racconta la fumettista. Anni di silenzio, in cui ha dato per scontato che la strada fosse più lunga del previsto, convinta che «per cambiare nome e genere ci volesse molto più tempo di qualsiasi altra pratica». Una convinzione che, purtroppo, si è rivelata errata, nel suo caso. Il momento della verità è arrivato solo nell’estate del 2023, quando ha deciso di verificare personalmente lo stato della sua richiesta. «Ho scoperto che la pratica per la rettifica dei miei documenti non era mai stata presentata», rivela. La fumettista non nasconde l’amarezza per quella che definisce «la mia unica colpa»: essersi fidata di una persona che l’ha ingannata, rallentando un percorso già di per sé complesso. A quel punto, la scelta di voltare pagina è stata inevitabile: ha cambiato avvocato e tribunale, e in meno di due anni la sua situazione si è finalmente sbloccata. «Solo a noi persone transgender, che dobbiamo farci dare un permesso da psicologi e tribunali per i nostri documenti dovuti, può succedere di incontrare certi ostacoli nel proprio cammino per la serenità», conclude.

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