Marco Baldini e l’intercettazione che gli ha fatto rompere con Fiorello: «Guadagnavo un milione, ora ho 29 euro sul conto»
Marco Baldini sta vivendo «tanto per cambiare, un periodaccio». Conduttore radiofonico e personaggio televisivo italiano, è noto per il suo sodalizio con Fiorello. Ma anche per la sua dipendenza dal gioco d’azzardo. È stato vittima di usurai legati alla Banda della Magliana e al clan dei Casamonica. Poi ha detto che la ludopatia era tutta un’invenzione per coprire investimenti sbagliati. Oggi, sostiene in un’intervista al Corriere della Sera, ha 29 euro sul conto corrente in banca. Nel periodo d’oro «arrivavo a quasi un milione di euro all’anno, stavo sugli 800 mila. Ancora oggi mi stupisco che mi pagassero così tanto per fare il cretino», confessa a Renato Franco.
Il passato
Il suo passato, dice, lo insegue: «Mi guardano — aggiungo, giustamente — con sospetto. Con il passato che ho avuto e con quello che è stato scritto su di me la gente ci pensa non due, ma venti volte a darmi una mano. E alla fine dicono di no». E non hanno torto: «Ho imparato una cosa: non è mai colpa degli altri, è sempre colpa tua, nel bene e nel male. Se sono arrivato a questo punto non incolpo nessuno, l’errore è stato mio che per pararmi da un guaio peggiore — e qui non posso andare molto oltre — con il mio avvocato ci inventammo la storia del gioco d’azzardo compulsivo, che era l’unica scappatoia». Dal 2022 Baldini ha fatto sapere che la sua dipendenza dal gioco d’azzardo e dalle scommesse sui cavalli era una bufala.
L’altra verità
«Non sono mai stato ludopatico, era una copertura da guai più gravi. Ero finito in un giro di malavita. Guadagnavo cifre esorbitanti grazie ad alcune persone che dopo due anni hanno avuto bisogno di investire una cifra più importante per realizzare un complesso immobiliare di case di lusso», è l’altra verità lasciata alle cronache. Anche se sulla ludopatia ha scritto un libro: «Chiesi sei mesi di tempo, in realtà mi dovevo documentare perché ne sapevo poco o niente e facendolo ci sono caduto dentro, però non ai livelli enormi di cui si parla. Ci hanno fatto anche un film e così tutta Italia si è convinta che io fossi un giocatore compulsivo».
Metodo Stanislavskij
Insomma, sarebbe tutta colpa del metodo Stanislavskij: «Ripeto, ci sono cascato nella ricerca di essere credibile in quello che raccontavo: se ti avvicini troppo al fuoco poi ti bruci». Ha parlato di certe cifre «per giustificare l’uscita di quelle grosse somme di denaro». Mentre giocare ai cavalli «sì, mi piaceva, ma i miei racconti erano esagerati».
E non ha mai perso 40 milioni in una giocata: «Il grosso ormai l’ho fatto, con Fiorello: grazie a Il più grande spettacolo dopo il weekend abbiamo superato i 13 milioni di spettatori. Oggi sbarco il lunario, metto a disposizione quello che so fare. Una volta alla settimana sono a Lazio Tv, con Morena Rosini, la cantante dei Milk and Coffee, che se dici ex cantante dei Milk and Coffee si incazza: conduciamo Vizi capitale , un salottino che ospita varia umanità. E poi lavoro a Radio Roma Sound dove mi diverto a fare le mie solite minchiate. Con queste piccole cose tiro su uno stipendiuccio che mi dà modo di poter vivere con la mia famiglia».
Fiorello
Con Fiorello ogni tanto si sentono. Ma una reunion con lui è «impossibile. E ho sbagliato io. C’è stata un’epoca in cui ero fuori dal mondo, vivevo in condizioni molto precarie, ho dormito anche in macchina, e ho fatto errori imperdonabili. Lui mi ha aspettato un sacco di tempo, poi quando ha visto che non c’era più ciccia ha detto basta». Tutta colpa di un’intercettazione: «Nel periodo in cui ero fuori di testa stavo parlando a un tizio che mi chiedeva dei soldi, eravamo intercettati e offesi Fiore, ma avrei potuto offendere mio padre, mia madre, mia sorella… avrei potuto offendere chiunque, perché ero fuori controllo. Feci un errore grosso, usai parole cattive (tra le altre cose disse che non lo pagava abbastanza e che «quelli intorno a lui hanno preso le briciole», ndr ), e a quel punto una persona fa giustamente fatica a fidarsi di chi parla di te in un certo modo».
Il futuro
Adesso, a 65 anni, il futuro lo vede così: «Non penso né al passato né al futuro, penso al presente. Penso a crescere bene mio figlio Leonardo, le ristrettezze economiche ci sono e sono tante, ma la mia compagna — che ha 26 anni meno di me — è la mia ancora di salvezza». Per un reality si sente «anziano. Non posso farmi vedere la mattina che mi sciacquetto al Grande Fratello. All’ Isola dei famosi con la sfiga che ho al salto dall’elicottero beccherei l’unico scoglio dell’oceano». Ha capito i suoi errori: «Da anni rigo dritto». Ma lo stigma «rimarrà per sempre».