La sveglia dei nuovi vertici Ue: «Trump ha ragione, 5% del Pil sulle armi, prepariamoci alla guerra». Crosetto: «Possiamo arrivare al 2%» – Il video
«Trump ha ragione a dire che non spendiamo abbastanza per la difesa. È tempo di investimenti: dai Paesi membri, dal settore privato, ma anche dal bilancio comune Ue». A dare la scossa all’Europa sotto shock per il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è la nuova Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas. Secondo l’ex premier estone le “sparate” del neo-presidente Usa – compreso l’invito agli alleati a spendere fino al 5% del Pil in difesa – vanno prese sul serio, e come inviti a cambiare marcia di fronte alle minacce esterne, Russia in primis. «Dobbiamo inviare un messaggio che prendiamo sul serio il nostro impegno per la difesa europea», ha detto Kallas intervenendo alla conferenza annuale dell’Agenzia Ue per la Difesa. «L’anno scorso, i Paesi Ue hanno speso collettivamente una media dell’1,9% del Pil per la difesa. La Russia spende il 9%. Spendiamo miliardi per le nostre scuole, l’assistenza sanitaria e il welfare. Ma se non investiamo di più nella difesa, saremo tutti a rischio». Poco dopo le ha fatto eco un altro esponente dei Paesi Baltici entrato in Ue con un ruolo di peso: il neo-commissario alla Difesa Andrius Kubilius. «La Lituania destinerà nei prossimi anni il 5-6% del Pil in difesa. Io sono lituano e sarò dunque di parte ma credo sia quello di cui abbiamo bisogno: la Russia spende il 9% del Pil».
L’imbarazzo del governo
Peccato che per l’Italia quei numeri appaiano lontanissimi. Il nostro Paese, nonostante i graduali aumenti di spesa degli ultimi anni, non arriva a spendere oggi l’1,5% del Pil in difesa. E proprio stamattina il ministro della Difesa Guido Crosetto ha messo in chiaro che i target evocati da Trump e dai leader baltici sono al momento fuori discussione. «Non siamo ancora riusciti a raggiungere il 2%… Per adesso il nostro obiettivo è il 2%, quello fissato ufficialmente dalla Nato. La prossima riunione della Nato sarà a fine giugno, vedremo se fisseranno un altro obiettivo. Per ora è il 2», ha frenato Crosetto parlando con i cronisti prima delle comunicazioni alla Camera sull’Ucraina. Il governo incasserà oggi l’ok di Montecitorio alla proroga dell’autorizzazione all’invio di armi e altri aiuti a Kiev, ma Crosetto ha detto nell’occasione di sperare «di non usare questo decreto e che non ci sia mai la necessità di dover fare altri pacchetti di aiuti perché tutti noi ci auguriamo che l’Ucraina sia in pace» nei prossimi mesi. Il governo Meloni, ha detto infatti il responsabile della Difesa in sintonia con la nuova Amministrazione Usa, lavora a «creare le condizioni per un cessate il fuoco e aprire un confronto diplomatico per una pace giusta e duratura». Il che non significa cambiare linea sulle alleanze. «Siamo dalla parte del popolo e non dei criminali di guerra», ha ribadito Crosetto, anche perché se l’Occidente non avesse aiutato in questi anni l’Ucraina, anche con quelle armi, «oggi ci sarebbe la pace, sì ma perché non ci sarebbe più l’Ucraina, non ci sarebbe più il popolo ucraino. Ci sarebbe la stessa pace che troviamo nei cimiteri».
L’allarme di Kallas: «Prepararsi alla guerra»
La posizione di Kaja Kallas sul sostegno Kiev è come noto ancor più tenace. E l’Alta rappresentante lo ha ribadito nuovamente stamattina. «Non c’è assolutamente alcun dubbio che possiamo fare di più per aiutare l’Ucraina. Con il nostro aiuto, possono vincere la guerra. L’unica lingua che parla Putin è quella della forza. L’Ue ha forza. Le economie dei Paesi Ue insieme sono 17 volte più grandi di quella russa. Dobbiamo forzare la sua mano per mostrargli che perderà. E fermarlo prima che attacchi uno dei nostri», è l’appello. Questo significa essere «falchi sulla Russia»? Se è così, ha proseguito, «allora dovremmo essere tutti falchi della Russia. Penso di essere semplicemente realista sulla Russia. È un Paese fortemente militarizzato che rappresenta una minaccia esistenziale per tutti noi». Anche per questo, oltre a investire di più «dobbiamo anche prepararci alla guerra. Dobbiamo migliorare le nostre capacità, abbiamo bisogno che la nostra industria della difesa produca ciò di cui abbiamo bisogno, dobbiamo prepararci al peggio. Ma dovremmo anche vedere questo come un’opportunità positiva per sviluppare maggiori capacità tecnologiche in Europa».
In copertina: L’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas incontra il ministro della Difesa Guido Crosetto – Roma, 10 gennaio 2025 (Ministero della Difesa)