Andrea Stroppa, il braccio destro di Elon Musk e la scorta dopo le minacce di morte: «L’ho rifiutata»
Andrea Stroppa, il braccio destro di Elon Musk in Italia, riceve minacce di morte. C’è chi evoca Piazzalo Loreto e chi gli ricorda la fine di Aldo Moro. Ma lui in un’intervista al Giornale dice di non aver paura. Gli è stata proposta una scorta che però ha rifiutato: «Sono una persona libera e voglio restarlo». Parla per messaggi da casa sua ai Castelli Romani con Hoara Borselli: «Non voglio fare casino, voglio lavorare». E sul saluto romano smentito dice: «È stato un gesto di esultanza di una persona emotiva. Il fascismo non c’entra niente».
Il messaggio e il tweet
«Quello è il saluto romano per gli americani, non è un saluto fascista. È un modo di salutare. Non c’è nessun riferimento al fascismo. Riguarda la storia romana. Poi se vogliamo discutere giorni interi su come si salutavano i romani, possiamo anche farlo. Ma non abbiamo filmati (ride…) dobbiamo fidarci di qualche statua e di qualche moneta. Per esempio ho visto una vecchia moneta dove il generale Germanico saluta come Musk…», sostiene. Mentre Musk non ha dato peso alle polemiche: «Se ne è occupato, mi chiedi? Si, per circa un minuto, una risata poi si è rimesso a lavorare. Elon è fatto così».
L’eccesso di libertà
E continua: «Mi hanno detto di non sottovalutarlo più… Sono mesi che mi danno del nazista sui social… Mesi, da prima della vittoria di Trump. Dicono che sono fascista. Mi fanno ridere. Cosa c’entro io col fascismo? Ho sempre fatto volontariato, io sono assolutamente liberale». Mentre «tra Musk e il fascismo c’è un oceano. Non credo che esista al mondo una persona più ossessionata di lui dalla voglia di allargare tutte le libertà. Altro che fascismo!». Ma allora perché la sinistra qui da noi – solo qui da noi – è scatenata contro di lui? Più contro di lui che contro Trump? «Lo temono, hanno paura». Di cosa? «Dell’eccesso di libertà».