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«Mi chiamo Elodie, mi scontro, litigo, mi esaspero e piango spesso». La cantante: «Sono stata fregata, adesso sono sospettosa»

23 Gennaio 2025 - 07:36 Alba Romano
Elodie chi è
Elodie chi è
Meloni sarebbe un «uomo del 1922» dice la cantante, che boccia anche Elly Schlein: «Non la voterei, le manca il carisma»

«Mi chiamo Elodie, mi scontro, litigo, mi esaspero e piango spesso. Non mi vergogno di niente: né del mio passato né del mio presente, ma odio perdere tempo e detesto che mi si manchi di rispetto». La cantante in corsa con Dimenticarsi alle 7 a Sanremo oggi parla in un’intervista a Repubblica. Nel colloquio con Malcom Pagani dice che «La fama arriva e se ne va, il successo arriva e se ne va, i soldi e la bellezza arrivano e se ne vanno e la stessa cosa fa la vita. Oggi stiamo dritti e domani ci ritroveremo orizzontali, mi godo questo bellissimo periodo con la consapevolezza che un giorno finirà».

Quando finirà

Quando? «Speriamo il più tardi possibile però, se dovesse finire domani mi roderebbe tanto». Gura di avere una sola ambizione: la verità. «Perché la verità è dritta e non la puoi agghindare. Perché se sei onesto e ti presenti per quel che sei i rapporti sono più semplici. Con il passare del tempo ho capito che preferisco le persone che si mostrano per quello che sono, anche quando sono sgradevoli, a quelle che fingono. Capita di confrontarsi e scontrarsi? Di litigare furiosamente? Di esasperarsi? Piangere? Benissimo», sostiene. Poi aggiunge che le hanno mancato di rispetto «tutti quelli che facevano a gara per mostrarsi migliori di quel che erano. Sono stata fregata spesso, ora sono molto attenta e se vuole sospettosa. Essere ingannati non è una bella sensazione».

La forza animalesca

La forza animalesca le deriva «dalla genetica, dai miei antenati, dalle mie origini. Ognuno di noi ha una storia dietro di sé e io mi sono impegnata a conoscere quella della mia famiglia. Guadalupa, Ghana, Vietnam». Della prima volta che ha fatto l’amore ricorda «soprattutto l’inutilità. Andare a letto con qualcuno era più voglia di imitare quello che avevano fatto gli altri che un vero desiderio. Oggi sono molto meno cinica di quanto non fossi da ragazza, ora mi sento romantica. Alla fine è quello che ci metti a rendere il sesso incredibile». E su Andrea Iannone: «Ero partita con un pregiudizio e dopo due giorni ero già perdutamente innamorata di lui. Siamo simili e opposti, ma abbiamo imparato a compensarci. Io credo nell’amore, credo negli uomini non nevrotici e negli uomini gentili che sanno ridere e provano a far ridere gli altri: un’attitudine dolce, generosa e purtroppo molto rara. Andrea queste doti le ha e uno così, me lo tengo non stretto ma strettissimo».

Meloni e Schlein

Il fatto che in Italia i due partiti politici principali siano guidati da due donne invece è un segno di cambiamento. Eppure ha detto che Giorgia Meloni è un uomo del 1922: «Lei sarebbe d’accordo. Meloni non si nasconde e non si offende». Ma lei non la voterebbe: «Così come non voterei per Elly Schlein che pure conosco e con la quale qualche volta ho parlato». Perché le manca il carisma: «E senza carisma è complicato farsi ascoltare. Quando le sento dire che considera il suo compito passeggero e sogna di fare la regista perde forza e credibilità». Una cosa che invece la premier ha: «Ha frequentato la sezione e si vede che crede in quello che fa, ma io mi sento di sinistra». Lei vota: «Non ho mai saltato un’elezione. Ma non mi piace che la politica sia diventata un mestiere come un altro e nel mezzo non so stare. Amici di sinistra li ho, così come ho amici di destra. Democristiani però no, non ce la faccio proprio».

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