La Lega vuol fare come Trump: «Anche l’Italia esca dall’Oms. Carrozzone controllato da Bill Gates»
Dopo gli Stati Uniti di Donald Trump, è ora che anche l’Italia esca dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Lo chiede un disegno di legge depositato oggi al Senato dalla Lega. L’Oms è «un carrozzone controllato da un privato, Bill Gates, usa un terzo del bilancio per stipendi del personale e
durante la pandemia ha gestito la comunicazione in modo schizofrenico e non compatibile con il coordinamento del contrasto a fenomeni così complessi», sostengono Claudio Borghi e Alberto Bagnai, il senatore e deputato del Carroccio frontrunner dell’iniziativa, che sarà presto depositata pure alla Camera. «Interroghiamoci sul senso di continuare ad adottare modelli di cooperazione che manifestano evidenti limiti e su una governance multilaterale che in alcune circostanze si qualifica come sportello unico del lobbista», ha attaccato Bagnai in conferenza stampa. Secondo il deputato, già fautore della strategia economica della Lega per uscire dall’euro, anche sul fronte sanitario «bisogna recuperare sovranità», e d’altronde i 100 milioni l’anno con cui l’Italia contribuisce all’Oms «potrebbero essere meglio allocati». L’organizzazione che fa capo all’Onu «costa una barca di soldi, è gestita in modo terrificante, non è utile tenerla in piedi», gli ha fatto eco l’esperto d’occasione, il primario di chirurgia plastica e ricostruttiva all’Istituto nazionale dei tumori Regina Elena di Roma Roy De Vita.
L’appello agli alleati: «Seguiamo gli Usa»
Non è dato sapere se l’iniziativa parlamentare trovi concorde anche il leader della Lega Matteo Salvini. Che da mesi però gioca all’attacco per proporsi come il più fedele e “oltranzista” emulo italiano di Donald Trump. Perfino nel look e nel vestiario (dopo la vittoria del repubblicano alle elezioni Usa ha preso ad adottare la stessa cravatta rossa). Anche lunedì è stato tra i primi a saltare sul carro del vincitore, provando a battere in entusiasmo la premier Giorgia Meloni, che a Washington per l’investitura di Trump era di persona: «è l’uomo giusto al posto giusto, che io e la Lega ci onoriamo di avere sempre difeso e sostenuto», ha scritto sui social. E poi, riepilogando i punti principali di convergenza programmatica – tolleranza zero verso migranti, gender e ambientalismo – ha suonato la carica in inglese: «Full speed ahead, President Trump!». Di certo c’è che Borghi e Bagnai auspicano che la proposta venga fatta proprio non solo dalla Lega, ma tutta la maggioranza. «Confidiamo che dagli alleati ci sia condivisione», hanno detto i due, ricordando la vicinanza sulla battaglia contro l’Oms in particolare di un esponente di FdI: il senatore Lucio Malan. Tecnicamente, il ddl richiede che sia abrogato il decreto legislativo del 1947 con cui l’Italia deriva all’Oms. «Faremo di tutto perché venga calendarizzato al più presto. Se poi il governo decidesse di assumere un’iniziativa propria e seguire per decreto quanto stanno facendo con velocità gli Stati Uniti, nessun problema», ha sottolineato Borghi. Messaggio diretto a Giorgia Meloni.