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Satnam Singh, in carcere anche Renzo Lovato. La difesa dopo la morte del bracciante: «Ha fatto di testa sua»

23 Gennaio 2025 - 11:35 Giovanni Ruggiero
Renzo Lovato
Renzo Lovato
Il padre di Antonello Lovato è stato arrestato con un'altra persona per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravato. Il figlio è accusato di omicidio, per aver abbandonato il bracciante senza un braccio davanti casa sua, dopo un infortunio nella sua azienda agricola

È stato arrestato Renzo Lovato, padre di Antonello, l’imprenditore arrestato per omicidio colposo per la morte di Satnam Singh, il bracciante abbandonato davanti casa in fin di vita senza un braccio a giugno 2024 e poi morto in ospedale. Renzo Lovato è finito in carcere assieme al legale rappresentante dell’azienda, arrestato oggi dai carabinieri su disposizione della procura di Latina. I due, così come Antonello Lovato, sono accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravato.

La «leggerezza» del bracciante

Nelle ore successive alla morte del 31enne indiano, Renzo Lovato aveva minimizzato la vicenda in diverse interviste. Ai giornalisti e al magistrato, l’imprenditore agricolo aveva parlato di una leggerezza del bracciante, nel tentativo di allentare ogni responsabilità del figlio. Renzo Lovato, titolare dell’azienda agricola in cui è morto Satnam Singh, era indagato dal 2019 per reati di caporalato, come aveva fatto emergere un’esclusiva del TgLa7. A lui erano anche contestate violazioni in materia di sicurezza e igiene. Nella sua azienda, per esempio, non c’era alcuna traccia dei bagni per i dipendenti.

Le accuse di sfruttamento e le condizioni di lavoro

Secondo gli inquirenti, i Lovato avrebbero sfruttato la manodopera di 7 braccianti agricoli privi di permesso di soggiorno, quindi irregolari sul territorio italiano. Questi, tra cui lo stesso Satnam Singh, erano sottoposti a condizioni di sfruttamento. Tramite un’accurata analisi dei cellulari e dei social dei lavoratori, e grazie alla testimonianza di quattro di loro, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire come Renzo e Antonello Lovato approfittavano dello stato di bisogno dei braccianti. Tra le numerose violazioni: retribuzioni, orari e giorni di riposo differenti da quelli stabiliti dai contratti collettivi nazionali, nonché mancato rispetto delle norme di sicurezza. Al reato di sfruttamento del lavoro sono state applicate anche numerose aggravanti: da agosto 2022 a giugno 2024 gli indagati avrebbero infatti dato lavoro a oltre 3 irregolari, esposti a situazione di grave pericolo tramite l’utilizzo di mezzi agricoli per mansioni giudicate «improprie».

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