Voleva entrare allo stadio ma la Juve giocava in Belgio: 35enne tedesco resiste al taser e manda due carabinieri in ospedale
Quella del taser è una scossa elettrica che paralizza chiunque, ma che a volte può fare cilecca. Soprattutto quando si tratta di un uomo di «un quintale di peso per quasi due metri di statura». È il caso di cittadino tedesco di 35 anni che ha tentato di entrare all’Allianz Stadium a Torino, casa della Juventus, la sera di martedì 21 gennaio. Peccato che i bianconeri in quell’esatto momento si trovavano a migliaia di chilometri di distanza, per la partita di Champions League contro il Bruges. Dopo aver aggredito alcune guardie giurate, che tentavano di spiegargli la situazione, il 35enne si è scagliato contro una pattuglia di carabinieri ferendone due e resistendo – come se nulla fosse – a due scariche di taser. Fermato, poi, con l’aiuto di altri agenti, è accusato di resistenza a pubblico ufficiale.
L’aggressione ai vigilantes, i taser «inutili» e gli agenti in ospedale
Si era piazzato di fronte all’ingresso 12 dello Stadium e pretendeva con insistenza di entrare nella struttura, dove i riflettori però erano spenti. L’uomo – O.K. – probabilmente sotto effetto di qualche sostanza stupefacente, non voleva saperne di andarsene. Prima l’aggressione ai vigilantes. Poi, raggiunto in corso Gaetano Scirea da una pattuglia, lo scontro con i carabinieri. Che hanno quasi avuto la peggio quando il 35enne tedesco, colpito da due dardi che avrebbero dovuto tramortirlo, li ha presi, scagliati a terra e ha tentato la fuga. Una volta raggiunto e ammanettato, grazie all’aiuto di altre pattuglie, a fatica è stato caricato sull’automobile e trasferito. Intanto due agenti hanno riportato lesioni lievi, con prognosi di 7 e 10 giorni. E nessuno ha ancora capito cosa ci facesse O.K. a Torino e perché volesse entrare in uno stadio completamente vuoto.