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Cosa ci fa il fratello di Elon Musk, Kimbal, a Palazzo Chigi con Andrea Stroppa e la moglie di Andrea Bocelli? – Il video

24 Gennaio 2025 - 17:32 Stefania Carboni
kimbal musk
kimbal musk
La delegazione ha incontrato ministro della Cultura Alessandro Giuli. La moglie del tenore: «Abbiamo un progetto». Ira del Pd: «Palazzo Chigi dependance di un multimiliardario»

Kimbal Musk, il fratello minore di Elon, è da poco entrato a Palazzo Chigi. Chef, imprenditore e ambientalista, si è fatto notare con il suo solito cappello da cowboy. Ad accompagnarlo nella sede del governo un gruppo di persone tra cui Andrea Stroppa, il referente italiano del fratello e Veronica Berti, moglie del tenore Andrea Bocelli. «Lo abbiamo accompagnato in un giro in diversi ministeri per capire come funziona, abbiamo un progetto», ha spiegato Berti, pizzicata dai giornalisti in Piazza Colonna.

Chi è Kimbal Musk

Se il fratello Elon guarda allo spazio Kimbal guarda alla terra. Imprenditore e chef, ha fondato Square Roots, un’azienda dedicata all’agricoltura verticale urbana che coltiva cibo in container idroponici, al chiuso e a temperatura controllata. Spesso le sue strade imprenditoriali si sono incrociate con quelle del fratello. Con lui Kimbal ha fondato Zip2, negli anni Novanta. Poi la svolta con la cucina, da solo, senza il fratello più “grande” (di un anno). Si forma all’International Culinary Center di New York. Nel 2004 avvia il bistrot The Kitchen, a Boulder, in Colorado, in cui c’è il concetto della cucina a chilometro zero. O meglio dalla fattoria alla tavola.

Ma l’esser visionari è forse un vizio di famiglia. Nel 2016 si butta sull’imprenditoria con Square Roots, specializzata nella coltivazione degli ortaggi indoor. Senza pesticidi. In super farm e in verticale, sfruttando le nuove tecniche come l’idroponica, l’aeroponica e l’acquaponica. Nel 2024  ha pubblicato “The Kitchen Cookbook: cucinare per la tua comunità“, 100 ricette della cucina semplice con prodotti stagionali (ma anche tipici esteri come per esempio gli spinaci alla catalana o la Tahini Mousse Cake).

Cosa ci fa Kimbal tra i palazzi del governo, l’incontro con Giuli. Il ministro: «Solo cose belle»

La particolare delegazione è stata accolta dal ministro della Cultura Alessandro Giuli. Kimbal Musk, ricordiamolo, siede anche nel board di SpaceX e Tesla (memorabili le sue discussioni con il fratello proprio sulla gestione della casa automobilistica). «Per oltre due decenni – si legge sul suo profilo sul sito di Tesla – ha co-fondato e investito in aziende nei settori della tecnologia, dell’ospitalità, dell’intrattenimento e dell’agricoltura. La sua missione personale è dare potere agli innovatori e ampliare le tecnologie sostenibili che aiutano a contribuire a un futuro più felice e più sano». Giuli è entrato nella sede del governo pochi istanti dopo di Musk e Stroppa. E si è limitato a un solo commento: «Solo cose belle». «È troppo presto per anticipare, però si parla di cose belle. Che riguardano l’Italia? Anche – ha risposto -, di più non posso dire sennò si va troppo avanti. In quali settori? Se ci sono io in genere si parla di cultura, tutti i rami della cultura».

Il Pd si arrabbia: «Palazzo Chigi è la dependance di Musk»

La visita sta suscitando già le prime perplessità nelle forze d’opposizione. «Il ministro Giuli spieghi i contorni dell’incontro con Kimbal Musk, fratello di Elon Musk, che oggi è stato a Palazzo Chigi, accompagnato da Andrea Stroppa e Veronica Berti», chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi. «A quanto dichiarato, sarebbe in corso un misterioso ‘progetto’ che, a detta degli stessi protagonisti, li sta portando ‘a fare un giro per alcuni ministeri per capire come funziona’. Ci chiediamo: di quale progetto si tratta? Quali sono le modalità di partecipazione dei ministeri e in che modo? Al momento rileviamo con sconcerto che Palazzo Chigi sembra essersi trasformato in una dependance di Musk, dove referenti aziendali e familiari vengono ricevuti per facilitare le relazioni all’interno delle istituzioni pubbliche, senza alcuna trasparenza sui motivi e sugli obiettivi. Annunciamo che continueremo a monitorare con la massima attenzione l’esito di queste visite, perché è essenziale fare chiarezza su ogni dettaglio. È in gioco la credibilità e la trasparenza delle nostre istituzioni, che non possono essere piegate a operazioni opache o a interessi privati travestiti da ‘progetti’».

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