Leonardo Maltese dopo Leopardi vuole essere un super-eroe: «Sono pronto per l’Uomo Ragno»
A 27 Leonardo Maltese ha recitato ne ne Il signore delle formiche di Gianni Amelio (2022). È stato l’adolescente Edgardo in Rapito di Marco Bellocchio (2023) e in questi giorni è Ragusin in L’abbaglio di Roberto Andò. Ma soprattutto è il protagonista di Leopardi – Il poeta dell’Infinito, ministerie Rai. Nato a Ravenna da papà siciliano e mamma inglese, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera spiega di essersi sentito spesso apolide: «I miei genitori sono divorziati e mi è mancato non avere la casa di famiglia, i nonni che vivono nella stessa città, la villetta al mare dove si va tutti insieme l’estate».
Leopardi
Per lui «il primo amore è stata la musica. Poi ho iniziato a scrivere poesie. Solo dopo è arrivata la recitazione. Tutto però parte dal suono». Di Leopardi sapeva poco: «Non avevo un’idea della persona. Non abbiamo costruito a tavolino il suo personaggio, il modo di vestire, di parlare, di muoversi. Abbiamo provato a immaginare il suo pensiero, la sua anima. Io mi sono concentrato sui suoi scritti. Sergio Rubini però aveva un’idea chiara e definita. L’universo è stato generoso, perché ci siamo incontrati e io ho scoperto di muovermi a mio agio dentro il personaggio».
E rivela: «Prima o poi vorrei impersonare personaggi più leggeri. Avvicinarmi alla contemporaneità. Ma devo dire che Leopardi è modernissimo, un poeta giovane. L’interesse dei ragazzi ha confermato che non ha nulla del “reperto”. Il suo struggersi, la sua vita impossibile, dove ogni cosa è lontana, ricorda il tempo in cui sei adolescente. È un sentimento eterno».
Il successo
Del suo successo, dice, «sono contentissimo. L’altro giorno sono andato a una notte bianca della poesia. Vedere che la gente era felice della mia presenza lì mi ha riempito il cuore. Io voglio essere uno che rende belli i momenti della gente». E rivela i suoi registi preferiti: «In Italia sono un fan delle sorelle Rohrwacher. Se mi volessero adottare, io ci sono. Amo tutto di loro. Credo che Lazzaro felice sia uno dei film della mia vita». Sull’idea di andare a recitare all’estero: «Mi piacerebbe tanto. Quindi o un film con le Rohrwacher qui o Spiderman . Sono pronto per un uomo ragno drammaticissimo, noir. Non so se la Marvel mi chiamerà, ma io ci spero. Mi allenerei, farei capriole, salti mortali».