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A fine mattinata l’Ops del Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca affossata dalle vendite del titolo senese e dagli acquisti sulla merchant bank

24 Gennaio 2025 - 14:00 Fosca Bincher
Il calo del prezzo delle azioni di Mps a favore di quello di Mediobanca. Così il premio dell'Ops è praticamente scomparso

È bastata una mattinata a spegnere gli entusiasmi delle prime ore sulla «operazione bancaria del secolo», l’offerta pubblica di scambio lanciata dal Monte dei Paschi di Siena nei confronti di Mediobanca. L’operazione era infatti tutta di carta, grazie a un aumento di capitale della banca senese con cui vengono offerte 2,3 azioni Mps per ogni azione di Mediobanca consegnata dagli attuali azionisti. Senza un centesimo di cash l’offerta ovviamente non era rivolta a piccoli azionisti, nei cui confronti era poco attrattiva. Ma ai grandi azionisti e agli investitori istituzionali, che in parte (gruppo Delfin-Del Vecchio e gruppo Caltagirone) condividevano la mossa. Ma in parte la avversano: Mediobanca considera ostile l’offerta, ed essendo solo di carta non è difficile contrastarla. Ed è proprio quello che è avvenuto sul mercato nella prima mattinata.

Alle 13,30 l’Ops offriva agli azionisti Mediobanca 1,2 euro meno del valore di mercato

Quella che all’inizio della mattinata era un’offerta a premio del 5% per gli azionisti di Mediobanca, alle 13,30 aveva già perso tutto il suo appeal. La speculazione- o forse gli stessi avversari della operazione si sono mossi in borsa attaccando il titolo Mps e valorizzando quello Mediobanca. A quell’ora Mps era scesa del 7,98%, arrivando a 6,424 euro per azione. Mentre il titolo Mediobanca era cresciuto del 4,51% arrivando a quotare 15,98 euro per azione. Risultato: il premio dell’Ops era completamente scomparso e, anzi, l’offerta valutava meno del mercato in quelle ore. A quei prezzi 2,3 azioni Mps infatti valevano 14,77 euro, diventando ovviamente poco attrattivi per essere scambiati con un’azione Mediobanca che valeva 1,2 euro di più.

La partita sarà quindi molto più lunga e in salita, e l’offerta dovrà essere cambiata

È evidente che speculare sui titoli in borsa offre subito un messaggio, ma sarebbe troppo dispendioso e inutile nel tempo. Anche chi non vuole portare Mediobanca (e poi Generali) nell’orbita di Mps-Delfin-Caltagirone non può svenarsi per contrastare l’operazione senza avere garanzia di successo, tanto più avendo il Tesoro contro (essendo a fianco dell’Ops). Ma la partita è assai più lunga e in salita di quello che facevano intuire gli entusiasmi delle prime ore. Mps si è data tre mesi per valutare l’offerta, e in quel tempo bisogna dare per scontato che la proposta dovrà salire e magari contenere anche un po’ di cash per attrarre anche chi non è interessato al risiko e in borsa acquista per avere rendimenti.

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