Il pasticcio degli investitori su Stargate: comprano le azioni della società sbagliata e le fanno guadagnare il 33% in borsa
Mgx è un fondo di investimento con sede negli Emirati Arabi Uniti, che è stato tra i primi a finanziare Stargate, la joint venture da 500 miliardi annunciata da Trump con l’obiettivo di costruire infrastrutture chiave per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Non appena hanno avuto la notizia, migliaia di investitori hanno acquistato azioni di Mgx, facendo crescere il suo valore del 33%. Tuttavia ad aumentare vertiginosamente la propria capitalizzazione non è stato il fondo arabo, ma una compagnia quasi omonima su cui i broker si sono lanciati erroneamente.
Il balzo della Metagenomi Inc grazie a Stargate
Si dà il caso, infatti, che Mgx sia anche la sigla con cui sui mercati viene identificata una compagnia che con Stargate non ha niente a che vedere: la Metagenomi Inc. Azienda attiva nel settore delle biotecnologie specializzata nell’editing genomico, un tipo di ingegneria genetica in cui parti di Dna vengono inserite, cancellate, modificate, o rimpiazzate dal patrimonio genetico di un organismo o una singola cellula. La scorsa settimana, l’azienda aveva dichiarato di essere al lavoro per iniziare nel 2026 i test clinici del suo trattamento sperimentale per l’emofilia A. Osservando l’andamento delle azioni, è evidente il momento in cui gli investitori hanno puntato Metagenomi. Oggi, dopo una crescita iniziale del 33% rispetto a prima dell’annuncio di Stargate, il valore si è assestato su un +8,7%.
A Elon Musk non piace Stargate
Quello di Metagenomi non è l’unico inghippo che riguarda Stargate. Infatti, il progetto da 500 miliardi nato dalla collaborazione di Oracle, Softbank e OpenAI, è diventato la causa della prima frattura tra Elon Musk e Donald Trump. L’imprenditore sudafricano non ha particolarmente apprezzato l’iniziativa del presidente degli Usa e ha criticato OpenAI, sostenendo che la scoietà madre di ChatGPT non abbia i soldi necessari all’investimento. L’obiettivo di Stargate è finanziare infrastrutture per l’intelligenza artificiale, in particolare data center che possano soddisfare la sete di energia e potenza di calcolo necessari al funzionamento dell’AI.