L’ultima di Angelo Duro, la pagina bianca sul Corriere della Sera: «Non ho bisogno di fare pubblicità al film». E al cinema è sempre primo
Poca pubblicità, tanto passaparola e ancor più biglietti venduti. Angelo Duro, comico irriverente, ex Iena, che fa della provocazione e dell’antipatia rivendicata il suo registro, è al cinema da inizio gennaio con il suo primo film, Io sono la fine del mondo. A scriverlo con lui, come sceneggiatore c’è quel Gennaro Nunziante che con Checco Zalone ha ottenuto un successo di pubblico clamoroso con Cado dalle nubi, Che bella giornata, Sole a catinelle, Quo vado?. Un campione del box office, per questo non stupisce che il film di Duro sia primo da tre settimane al botteghino. Ciò che stupisce di più è la strategia usata dalla produzione. Nessuna intervista o quasi, nessuna campagna sulla carta stampata. Solo attività social, sui profili dell’attore protagonista, passaparola, cartellonistica. Si pone da outsider pur essendo perfettamente all’interno del mondo dello spettacolo italiano, potendo vantare 6 anni di tv con Le Iene, gli spettacoli nei teatri, il libro per Mondadori e il monologo al Festival di Sanremo 2023, terminato in mutande e con il dito medio al pubblico. E ora la sinergia con uno sceneggiatore campione di incassi. La strategia comunque ha funzionato.
Io sono la fine del mondo di Angelo duro primo al box office
Il 20 gennaio scorso Io sono la fine del mondo registrava un boom d’incassi, con un aumento del 10% rispetto alla settimana precedente, facendogli guadagnare altri 2,6 milioni di euro per un totale di 5,84 milioni di euro in 15 giorni. E mentre la stampa si interroga se il cinismo esagerato di Duro rappresenti «il piede di porco dell’egemonia culturale della destra», come scriveva Stefano Cappellini su la Repubblica, o più banalmente «un faro della prevedibilità e dell’antipatia», come sostenuto da Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano, l’ex Iena ha voluto lanciare l’ultima provocazione. Perfettamente in linea con la sua campagna marketing. Ha comprato un’intera pagina sull’edizione cartacea del Corriere della Sera in edicola sabato 25 gennaio. Per poi lasciarla quasi completamente vuota, e lasciar scritto in fondo: «Non ho bisogno di fare pubblicità al mio film. Ho comprato questa pagina per farci disegnare i vostri figli. Vi saluto. Angelo Duro». Poche parole, senza dire nulla e pur far parlare ancora di sé e del film in sala.
Foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI | Angelo Duro al festival di Sanremo, 9 febbraio 2023