La protesta dei magistrati contro il governo all’inaugurazione dell’anno giudiziario: aule deserte e Costituzioni al cielo – Foto e video
Durante le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario nelle principali città, i magistrati hanno colto l’occasione per manifestare il proprio dissenso contro la proposta di riforma della giustizia che prevede la separazione delle carriere, promossa dal governo. Le proteste, che hanno coinvolto diverse Corti d’Appello, si sono concretizzate con l’abbandono delle aule al momento degli interventi da parte dei rappresentanti del governo, come il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il viceministro Francesco Paolo Sisto. A Napoli, i magistrati, indossando la toga e con una copia della Costituzione in mano, hanno lasciato il Salone dei Busti di Castel Capuano durante il discorso di Nordio. A Torino, Palermo, Roma, Milano e Bari la scena è stata simile: i magistrati hanno lasciato le aule durante gli interventi dei rappresentanti del governo, alzando la Costituzione al cielo come simbolo di protesta.
Le proteste
A Roma, i giudici hanno abbandonato l’aula Europa della Corte d’Appello durante l’intervento del sottosegretario Alfredo Mantovano, mentre a Bari, prima ancora che il viceministro Sisto iniziasse il suo discorso, i magistrati hanno lasciato l’aula. In altre città, come Milano, è stato il presidente del Tribunale Fabio Roia a guidare la protesta, e i magistrati si sono riuniti nell’atrio del palazzo di giustizia con le costituzioni al cielo. «Prima di essere il presidente del Tribunale sono un magistrato e prima ancora un cittadino. Come cittadino sono preoccupato per questa riforma perché crea un corpo di pubblici ministeri che costituisce di fatto un quarto potere dello Stato non controllato da nessun altro», ha dichiarato Roia. «Già oggi il ministro dice che il pubblico ministero è un organo troppo potente. Con questa riforma lo diventa ancora di più, diventa un qualcosa di ibrido che necessariamente dovrà essere poi controllato dal potere esecutivo», ha aggiunto.
Le foto
Si tratta di una serie di proteste organizzate in tutta Italia dall’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), che critica duramente il progetto di riforma del governo.