Il documento della Croce Rossa su Auschwtiz usato per negare l’Olocausto
Circola un documento della Croce Rossa, rivolto a Roswell McClelland e datato 22 novembre 1944, che negherebbe l’esistenza ad Auschwitz di un «campo di sterminio». Diversi utenti, condividendone il contenuto, affermano che la Croce Rossa avesse effettivamente indagato sulle affermazioni secondo cui il campo fosse tale, sostenendo di non aver trovato «alcuna traccia di installazioni per lo sterminio di prigionieri». Alcuni gestori di canali Telegram, noti per diffondere notizie false, sostengono che il documento distrugga la narrazione sull’Olocausto.
Per chi ha fretta
- Il documento è reale, ma chi lo condivide non riporta il reale contesto.
- Il rappresentante della Croce Rossa dell’epoca ha ammesso di non aver avuto accesso al campo.
Analisi
Alcuni sostengono che il documento sia una prova capace di distruggere la narrazione dell’Olocausto, come riportato dal canale Telegram VQB Channel, già noto per la diffusione di notizie false:
AUSCHWITZ? UNA MEZZA BUFALA
Ecco la lettera della #Croce_Rossa che conferma che #Auschwitz non è stato utilizzato come “campo di sterminio”.Questa prova dannosa distrugge la narrazione dell’#Olocausto, quindi normalmente la contro-argomentazione che si sente è “La #Croce_Rossa era un’organizzazione #nazista”, il che ovviamente è ridicolo.
Il documento circola sui vari social, senza l’adeguato contesto e dunque le informazioni utili per comprendere quanto non sia affidabile:
Alla fine del 1944, girava voce che Auschwitz non fosse un campo di lavoro ma un campo di sterminio. La Croce Rossa indagò su questa affermazione e non trovò “alcuna traccia di installazioni per lo sterminio di prigionieri civili”.
La vera visita al campo (che non c’è stata)
Il responsabile dell’intera vicenda fu il rappresentante della Croce Rossa Maurice Rossel. Inviato a ispezionare Theresienstadt, gli fu fatto visitare anche Auschwitz. In un’intervista rilasciata al regista francese Claude Lanzmann, oggi pubblica sul sito dell’United states Holocaust Memorial Museum, Rossel, si riscontra che all’epoca Rossel non fosse a conoscenza che fosse un campo di sterminio. Come spiegato dallo stesso, e come riportato dal sito della Croce Rossa, il rappresentante ebbe un colloquio con il generale del campo senza però poterlo visitare, in quanto non venne autorizzato.
In un documento pubblicato dalla Croce Rossa nel 2012, dal titolo «The ICRC and the detainees in Nazi concentration camps (1942–1945)», viene riportato come i nazisti usarono a fini propagandistici la visita al campo di Theresienstadt, presentando un’immagine falsa delle condizioni dei prigionieri, mentre la visita ad Auschwitz viene considerata come un esempio emblematico dell’incapacità della Croce Rossa di rispondere in maniera adeguata alla politica genocida nazista.
Conclusioni
Il documento non prova in alcun modo che ad Auschwitz non ci fosse un capo di sterminio e non smentisce in alcun modo l’Olocausto. Il rappresentante della Croce Rossa dell’epoca ha ammesso di non aver mai avuto accesso al campo, in quanto non autorizzato a visitarlo. L’organizzazione, a seguito di quanto accaduto, dichiarò l’intera attività come un proprio fallimento.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta.