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Al Bano, il concerto per la pace e la telefonata da Mosca: «Tieniti libero per ottobre»

26 Gennaio 2025 - 08:04 Massimo Ferraro
al bano concerto pace russia ucraina mosca telefonata
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A La Stampa il cantante, amatissimo dai russi, racconta di essere stato invitato all'evento per la fine del conflitto in Ucraina

Il rapporto di Albano Carrisi, in arte Al Bano, con la Russia, iniziato quando ancora si chiamava Unione Sovietiche, è cosa nota. Ha iniziata a girare in lungo e largo l’enorme Paese dal 1984, ed è diventato uno dei cantanti italiani più amati. Ha incontrato cinque volte Vladimir Putin, e ora è sicuro che Donald Trump porterà la pace con l’Ucraina, come promette. Anche se non torna in Russia da prima della pandemia, prima per motivi sanitari e poi per l’inizio del conflitto, il suo legame rimane forte. Per questo non lascia indifferenti quanto racconta a Marinella Venegoni su La Stampa. «Mi ha chiamato una persona appena l’altro ieri, da Mosca. E mi ha detto: tieniti pronto perché per settembre, al massimo ottobre, dovrai tornare a Mosca per cantare sulla Piazza Rossa al concerto che festeggerà la pace», assicura Al Bano. Non c’è ancora un tavolo dei negoziati, ma già si studia il cast e si organizza il concerto evento il prossimo autunno. Il 2025 è indicato da molti come l’anno della svolta, Zelensky stesso si auspica che sia l’ultimo di guerra. Il cambio di amministrazione alla Casa Bianca può facilitare lo scongelamento delle relazioni Mosca-Washington, e dopo tre anni di obiettivi falliti, morti e feriti, nessuno degli schieramenti può dirsi entusiasta del proseguimento delle ostilità.

Al Bano si fida da Trump

A differenza di alcuni suoi colleghi, come lui apprezzatissimi in Russia, si pensi a Pupo, il cantante pugliese non è più tornato nel Paese da quando è iniziata la guerra in Ucraina. «In realtà non ci vado da quando è scoppiata la pandemia prima, e purtroppo subito dopo anche il conflitto. Ho detto: “Non cercatemi più”. Perché non si canta per un popolo in guerra. Ho detto: “torno quando ci sarà la pace”», e ora il telefono è risquillato proprio per questo motivo, un concerto per celebrare la pace nell’autunno 2025. Come aveva auspicato lui stesso prima di Natale. Al Bano rivendica il suo legame con la Russia, i primi concerti nell’84, «c’è sempre una dimostrazione di affetto tremendo e di gradimento per la mia musica». È anche convinto, come già aveva dichiarato in passato, che grazie a Trump la guerra si risolverà a breve. «Trump vuole la pace e la paternità di questa pace, è la pura e sostanziosa verità. Lui è uno che mantiene, non è uno dei tanti capaci solo a promettere», dice a La Stampa, «non ha fabbriche di armi e guerra, è un manager, un impresario, lavora bene se intorno c’è la pace».

Foto di copertina: EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

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