Ultime notizie Daniela SantanchèDonald TrumpJannik SinnerMPS
CULTURA & SPETTACOLOGiovanni AlleviMusicaSuoni e VisioniTumori

Giovanni Allevi, la musica scritta durante la malattia: «Mieloma ha una melodia romantica, mi ha distratto dalla disperazione»

26 Gennaio 2025 - 07:31 Massimo Ferraro
giovanni allevi concerti musica mieloma malattia
giovanni allevi concerti musica mieloma malattia
Il pianista e compositore ha parlato della sua ultima produzione musicale. E delle conseguenze dell'assunzione di oppiacei, come il Fentanyl, per combattere il dolore

Giovanni Allevi porta in scena la musica della sua malattia. Dopo due anni lontano dal palcoscenico, per affrontare un mieloma scoperto nel 2022, il pianista e compositore era stato ospite del Festival di Sanremo per parlare delle sue condizioni di salute e dare un messaggio di forza e vicinanza ai pazienti oncologici e ai loro familiari. Nel 2024 è tornato a suonare e a girare l’Italia, nel 2025 lo aspettano tra le altre cose quattro concerti estivi alle Terme di Caracalla di Roma, al Teatro antico di Taormina, al Gran Teatro La Fenice di Venezia, al Parco Mediceo di Pratolino a Firenze. Dove porterà la musica che ha scritto negli anni della malattia e della degenza, grazie a un approccio matematico che gli ha permesso di metterla in musica. «È lo stesso usato da Bach nel contrappunto 14 dell’Arte della fuga. Lo utilizzavo spesso anche da ragazzo, quando ero disorientato rispetto al mondo contemporaneo e cercavo di trasformare in note tutto quello che mi circondava», racconta ad Andrea Silenzi su Repubblica, «appena mi è stata detta la parola “mieloma”, sono andato a cercare a quali lettere corrispondessero le sette parole di quel nome orrendo. Ho scoperto che corrispondevano a una melodia sorprendentemente romantica, che ha avuto la forza di distrarmi dalla disperazione del momento».

Mieloma, la malattia di Allevi in musica

Allevi non ha mai nascosto le proprie paure dopo la scoperta del male. Tra queste, recare dolore a familiari e amici. Oggi ripete che non sa cosa sarà di lui, ma su una cosa può avere controllo: la musica. E quindi ha deciso trasformare «questa melodia in un’opera più estesa». L’ha pensata per il violoncello, perché a causa dei tremori non credeva sarebbe mai più riuscito a suonare il pianoforte. E ha raccontato la sua assuefazione agli oppioidi, assunti durante le cure. «Non vorrei essere frainteso, ma in quel periodo ero imbottito di oppioidi per far fronte a dolori lancinanti. Tutto sotto strettissimo controllo medico. Sono arrivato anche all’assunzione di Fentanyl, che tra l’altro dà una rapida assuefazione», spiega l’artista, «gli effetti collaterali erano insostenibili, e ho vissuto pure le crisi di astinenza. A un certo punto ho deciso di smettere ma l’ho fatto di botto: è stata durissima». E con qualche imbarazzo e cautela, ammette che i potenti analgesici hanno avuto ripercussioni sulla sua produzione musicale. «Ho detto al primario che mi seguiva: “Mi sembra che la mia creatività abbia preso un razzo che mi ha condotto nell’iperspazio”. Lui mi ha risposto: “È possibile, ma ti prego di non dirlo perché sarebbe un messaggio molto diseducativo”. Se penso al passato, ho scritto musica come in dodici anni di lavoro. Forse era la mia anima che stava cercando di dare un senso a quello che stava accadendo. Come se fosse una rivincita sul dolore».

Foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO | Giovanni Allevi al Fisu World University Games, 13 gennaio 2025

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti
leggi anche