Gazzelle – Indi
Cresce, e bene, Gazzelle, uno dei pochi cantautori provenienti dal famigerato universo indie ad essere riuscito a non tradire mai il proprio spirito. Uno spirito che in questo Indi, e non crediamo sia un caso, ritroviamo in perfetta forma, nonostante notiamo il suo sguardo rivolto verso un genere di composizione un pò diverso rispetto al passato. Tutte cose che avevamo intuito dai singoli già fuori (Noi no, Come il pane, Tutto qui, Mezzo secondo), ma che negli inediti che compongono il disco esplodono. Per esempio un leggero allontanamento dalla narrativa pura e cruda, quella sensazione pungente quando ascolti che il Pardini ti abbia sgamato un’altra volta, abbia scovato il nucleo, l’anima dei tuoi crucci, e si, anche del tuo malessere. Per trascinarlo in una canzone che poi ti fa male dalla bellezza. In Indi invece sembra che l’intento sia più poetico, che Gazzelle si goda il gusto del componimento, e sia tu poi a dover indossare queste canzoni. L’esempio più calzante che ci viene in mente è Stammi bene, la canzone che preferiamo del disco, che è un pugno allo stomaco, una roba che mentre Gazzelle canta da un lato tu dall’altro lo implori di non dire quello che sta dicendo, di non colpire proprio quel nervo scoperto. E lui invece lo fa, con gentile spietatezza, e tu magari piangi, ma sei felice, perché ancora una volta ti senti capito da chi in quel momento sta raccontando qualcosa di se stesso, una cosa che è la stessa tua, qualcuno che sta facendo scopa col tuo magone. L’album si apre con altri due ottimi inediti, Piango anche io e Grattacieli meteoriti gli angeli, forse meno azzeccata Il mio amico si sposa, ma anche in quel caso non viene meno l’autenticità della sua scrittura, la scrittura di chi si pone un obiettivo alto, dichiarato come prima cosa in un parlato: «Vorrei dire qualcosa sulla vita». Ecco, un’impresa che per altri sembra quasi impossibile, per indole, per talento e per disponibilità di decenza ed empatia a Gazzelle viene (e bene) con una leggerezza che lascia sconcertati, come se quegli irremovibili occhiali da sole celassero gli occhi di tutti noi, di chiunque abbia voglia di guardare alla vita con un romanticismo spudorato, mettendo avanti le proprie vulnerabilità. Roba da uomini veri, altro che la trap. Ottimo lavoro.
- 1/26Gazzelle – Indi
- 2/26Tony Boy feat. Glocky – Wet
- 3/26chiello – Amore mio
- 4/26Colla Zio – To / Ga
- 5/26Ginevra – Femina
- 6/26SLF – We The Squad Vol. 2
- 7/26Dardust – Pavane Floue
- 8/26Finley - Bomber
- 9/26Murubutu e Ivana LCX - Flaneur
- 10/26Gazebo Penguins - Gestalt
- 11/26Bambole di Pezza - Wanted
- 12/26Populous e Fuera – Luna ácida
- 13/26Matteo Alieno – Per la nostra età
- 14/26Niky Savage – Colpa mia
- 15/26Follya – Don’t Cry
- 16/26Cassandra Raffaele - Polaroid
- 17/26Angela Baraldi - 3021
- 18/26Irbis – X le tue
- 19/26Il Mago del Gelato e Mélanie Chédeville – Tic Tac
- 20/26Ceri Wax - Libero
- 21/26M.E.R.L.O.T. – Amato male
- 22/26Francesco Cavestri e Willie Peyote - Entropia
- 23/26Gaia Banfi – Piazza Centrale
- 24/26Animaux Formidables – Call Me Tony
- 25/26Angelo Trabace – Abbash
- 26/26Giulia Impache – IN:titolo