Trump sblocca le bombe Usa a Israele, Netanyahu esulta. In Arabia Saudita il primo viaggio di The Donald?
La destra israeliana ha accolto con grande soddisfazione gli annunci del weekend del neo-presidente Usa Donald Trump che riguardano il Medio Oriente: quello di sbloccare gli invii di armi, ma pure quello di premere su Egitto e Giordania perché accettino di accogliere un numero crescente di civili palestinesi. «Grazie, Presidente Trump, per aver mantenuto la tua promessa di fornire a Israele gli strumenti necessari per difendersi, combattere i nostri nemici comuni e garantire un futuro di pace e prosperità», ha detto in un video postato su X il premier Benjamin Netanyahu. Un riferimento alla decisione, annunciata ieri sera dal leader Usa, di sbloccare l’invio di una partita di bombe da 2mila libbre che il predecessore Joe Biden aveva bloccato per via della conduzione della guerra a Gaza. «Oggi le abbiamo rilasciate, e le avranno. Le avevano pagate e le attendevano da tempo», ha spiegato Trump a una reporter. Chi esulta invece per le idee messe sul tavolo da Trump sulla «gestione dei palestinesi» è invece Itamar Ben Gvir, il leader di Orgoglio ebraico che ha appena lasciato il governo – per il momento – in disaccordo con il cessate il fuoco con Hamas. «Mi congratulo col presidente degli Stati Uniti per la sua iniziativa di traferire residenti da Gaza verso l’Egitto e la Giordania», ha detto Ben Gvir, che dà voce a quel pezzo di destra israeliana – di peso tra i coloni – che propaganda senza timore l’espulsione dei palestinesi da Gaza e la sua annessione ad Israele come soluzione al problema al confine sud.
January 26, 2025
La carta dell’Arabia Saudita
Trump insomma sembra indicare come in Medio Oriente i “suoi” Usa intendano sgombrare il campo da ogni equivoco sulle scelte di campo. Con Israele, con ogni mezzo. E pure con l’Arabia Saudita, se è vero che il leader Usa ha detto oggi di non escludere che il suo primo viaggio possa avere come destinazione proprio Riad. «Tradizionalmente potrebbe essere il Regno Unito. Ma anche l’Arabia Saudita. L’ultima volta sono andato in Arabia Saudita perché avevano accettato di acquistare 450 miliardi di dollari di merci americane dagli Stati Uniti…», ha detto Trump dall’Air Force One. Alleati sì, ma soprattutto fedeli compratori di armi, è il criterio implicito per ricevere i “premi” geopolitici di The Donald.