Daniela Santanchè resiste nel bunker, ma in FdI c’è un piano per le dimissioni
Daniela Santanchè resiste. Anche se rischia di rimetterci a sfidare il partito della premier. E anche se Giorgia Meloni è stata abbastanza chiara nei giorni scorsi riguardo le sue dimissioni. Mentre pure Ignazio La Russa le avrebbe chiarito di non poter fare nulla per lei. Tanto che in molti guardano alla data del 30 gennaio come il possibile redde rationem. Perché il 29 la Cassazione deciderà sullo spostamento del suo processo da Milano a Roma. E il giorno dopo lei tornerà dal viaggio in Arabia. «Escludo che Giorgia mi chiederà di dimettermi. Se poi dovesse farlo lascerò un minuto dopo», è il refrain riportato dai retroscena anche oggi. Ma in FdI c’è una road map per l’addio. Ce arriverebbe dopo il voto sulla mozione di sfiducia.
Dani nel bunker
«Io escludo che Giorgia mi chiederà di dimettermi. Perché dovrebbe? Nelle condizioni attuali ne sarei sorpresa. Tajani e Salvini mi hanno difesa. Io posso stare anche antipatica, ma non sono una parlamentare qualunque». E ancora: «Io so dove sta la verità, i fatti mi daranno ragione. Giorgia non ha alcuna ragione di chiedermi le dimissioni su un reato che Feltri ha definito “una stupidaggine”. Se poi dovesse chiedermele, lascerò un minuto dopo». Anche se «Se rinviata a processo sulla cassa Covid mi dimetterò subito e non perché ho torto, ma perché mi sono chiare le implicazioni politiche». Ma se invece dovesse arrivare lo spostamento del processo a Roma lei guadagnerebbe molti mesi, forse fino a un anno. E tra via della Scrofa e Palazzo Chigi si guarda questo scenario come il fumo negli occhi: «Porterebbe ad altri mesi di logoramento».
Le dimissioni
Questo è lo scenario tratteggiato oggi dal Corriere della Sera. E al tutto si aggiunge la situazione che si sta sviluppando con la seconda carica dello Stato. La Russa è indicato da più parti come il padrino politico di Santanchè. In effetti è stato lui a farla entrare in Alleanza Nazionale e poi nel Popolo delle Libertà, con tanto di poltrona da sottosegretario nell’ultimo governo Berlusconi. Dopo la sbandata per Francesco Storace, sempre La Russa è stato il regista del ritorno di Santanchè sulla retta via di Fratelli d’Italia. Per questo oggi il presidente del Senato sta cercando di far ragionare la ministra del Turismo. Immaginando anche uno scenario per l’onore delle armi. Che prevede la bocciatura della mozione di sfiducia presentata dal M5s. E poi l’addio al governo sulle sue gambe. Mantenendo così il punto. Ma Dani è nel bunker. Riusciranno a convincerla?