Che cos’è DeepSeek, l’app di AI cinese che fa tremare Wall Street
Si apre coi brividi la settimana di scambi a Wall Street. A pesare sui mercati è il trend di vendite sui titoli tecnologici, in primis quello di Nvidia, il colosso americano dei chip. A meno di un’ora dall’apertura della seduta il titolo già cedeva il 13%, bruciando 465 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato: questo lunedì potrebbe segnare il peggior passivo giornaliero della sua storia. Ma cosa turba tanto gli investitori? La risposta va cercata dalla parte opposto del Pacifico, in Cina. Da qualche giorno un’app sin qui sconosciuta fuori dal circuito degli addetti ai lavori, DeepSeek, è diventata la più scaricata sull’App Store non solo in Cina, ma pure negli Usa. Cosa offre? Servizi basati sull’intelligenza artificiale come la scrittura assistita fornita da ChatGPT. Tutto gratis e open source. Il modello su cui si basa il servizio di DeepSeek (V3), a differenza di quelli proposti dai colossi americani del settore, è stato sviluppato in una manciata di mesi e, a quanto risulta, a un costo irrisorio rispetto a quello dei competitor a stelle e strisce: meno di 6 milioni di dollari. Il tutto grazie all’utilizzo di chip a capacità ridotta prodotti proprio da Nvidia (H800). E al contempo, secondo alcuni analisti, le performance del modello di DeepSeek sarebbero più soddisfacenti di quelle dei migliori chatbot al mondo.
Big Tech in rosso, tengono le Borse europee
Ecco perché nel mondo tech americano, e in particolare in quello legato all’AI, sono ore se non di panico di dolorosi interrogativi sulla sostenibilità del primato nel settore. E gli investitori si chiedono se gli enormi investimenti fatti dai colossi attivi nell’AI siano sensati e profittevoli. Va in profondo rosso così Nvidia. E si porta giù pre gli altri Big Tech: Microsoft (-4,3%), Google (-3,4%), Meta (-1,1%). E più ancora Broadcom, che cede il 14%, e Super Micro, giù dell’8,3%. Il fermento negativo non contagia però per il momento i listini europei, che restano in territorio positivo, seppur di pochi decimali, ad inizio settimana. «L’eccitazione per DeepSeek ha causato il primo punto interrogativo sul dominio dell’IA negli Stati Uniti», commenta all’Ansa un gestore. Ma «sebbene questo abbia alcune implicazioni per le azioni europee, è meno significativo dato il peso molto minore dei titoli» nei nostri mercati.