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Violenta la figlia per 12 anni e fugge negli Usa, il Texas non concede l’estradizione per un 52enne italo-americano

27 Gennaio 2025 - 12:37 Ugo Milano
violenza figlia fugge usa estradizione texas friuli
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L'uomo, J.C., ha vissuto per lungo tempo in Friuli, dove ha abusato della minorenne. Dal 2023 la procura di Gorizia chiede inutilmente il supporto del Dipartimento americano

Le violenze sulla figlia per circa dodici anni a Sagrado, un piccolo paesino del Friuli Venezia Giulia. Poi, una volta appreso di essere nel mirino della giustizia, la fuga in Texas. Sul caso di J.C., cittadino italo-americano 52enne indagato in Italia, è scontro totale tra la procura di Gorizia e il Dipartimento di giustizia del Texas. Alla richiesta di estradizione, o quantomeno di poter interrogare anche in differita l’uomo, formulata dalla procura lo scorso marzo sono seguiti nove mesi di silenzio. Poi, il 18 dicembre 2024, una lettera: «Abbiamo inoltrato all’indagato gli atti». Nessuna parola sull’interrogatorio né sull’estradizione, che pure sono diritti stabiliti dal Trattato Italia-Stati Uniti sulla mutua assistenza giuridica penale, firmato nel 1982.

Le accuse contro l’italo-americano

Mentre ancora sono presenti gli echi del caso Abedini, con lo scontro tra Washington e Roma per l’estradizione – poi non concessa – del 38enne accusato di sostegno al terrorismo, un altro caso sale agli onori della cronaca. Questa volta, però, a parti invertite. I fatti risalgono a tre anni fa quando J.C., che per anni aveva vissuto in Friuli con la famiglia, apprende di essere accusato e fugge negli States. Secondo il sostituto procuratore di Gorizia, Giulia Villani, l’uomo avrebbe costretto la figlia ora 28enne «a subire, dai sei anni a dopo il compimento dei diciotto, ripetuti atti sessuali nella camera da letto della sua abitazione». Tra questi palpeggiamenti delle parti intime e rapporti sessuali, che hanno poi costretto la giovane vittima a seguire un percorso di psicoterapia dal 2015 al 2019. L’accusa è violenza sessuale, aggravata dalla minore età della vittima e dal rapporto di parentela tra i due.

Le richieste della procura e il muro texano

Nel 2023 la procura di Gorizia aveva contattato il Dipartimento texano, chiedendo di identificare l’indagato, notificargli gli atti del procedimento e invitarlo a eleggere domicilio in Italia per poter essere sottoposto all’eventuale processo. Una richiesta di aiuto, scrivevano i pm, resa ancora più urgente dal fatto che il 52enne fosse già stato denunciato per violenze sessuali nei confronti di un’altra figlia. La richiesta di estradizione era stata rifiutata, e gli avvocati dell’indagato hanno richiesto al Texas la massima tutela anche da eventuali futuri procedimenti a danno del loro cliente: «Non deve essere estradato né ora né mai. E non è ipotizzabile la conduzione di un processo a distanza, che è surreale». Per ora, riguardo alle richieste italiane, il Dipartimento americano sembra far finta di nulla, arenando il processo ancora prima che iniziasse.

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