Mediobanca boccia l’offerta pubblica di scambio di Mps: «Ostile e distruttiva di valore»
Dopo una riunione di tre ore il consiglio di amministrazione di Mediobanca ha rifiutato l’offerta pubblica di scambio di Montepaschi. Piazzetta Cuccia considera l’operazione, che come già era trapelato negli scorsi giorni non era concordata, come «ostile e fortemente distruttiva di valore». In una nota dell’istituto guidato da Alberto Nagel, viene spiegato come l’ops da 13,3 miliardi di euro è da ritenersi «contraria agli interessi di Mediobanca». Dopo l’annuncio di Mps di voler scambiare 2,3 azioni del proprio istituto per ogni azione di Mediobanca, il titolo della banca senese ha perso molto terreno, mentre quello di Milano è salito, dando un termometro del parere degli azionisti sull’intera operazione. Al termine del cda, Mediobanca si rivolge poi ai due principali gruppi che hanno spinto per il successo dell’offerta, ossia Caltagirone e Del Vecchio (con Dolfin). «La presenza degli stessi azionisti in Mps, Mediobanca e Assicurazioni Generali nell’ambito di un’offerta esclusivamente in azioni, configura una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria», si legge nella nota. Sandro Panizza e Sabrina Pucci, rappresentanti dei due gruppi nel board Mediobanca, non hanno votato la presa di posizione del cda.