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Trump bloccato, ancora una volta: un giudice federale ferma il suo congelamento su MedicAid e altre sovvenzioni

28 Gennaio 2025 - 23:58 Alba Romano
trump sospensione fondi
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L'ordinanza di stamane dalla Casa Bianca mira a sospendere miliardi di dollari in sovvenzioni federali, prestiti e altri programmi di assistenza finanziaria. Così una toga di Washington Dc ha congelato la situazione, rinviando ogni cambiamento a lunedì prossimo

Così come accadde per la cancellazione dello ius soli, anche stavolta un giudice federale ha bloccato il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’azione stavolta è stata fatta per non permettere, almeno temporaneamente, il congelamento da parte del governo di sovvenzioni e prestiti federali che potrebbero ammontare a 3000 miliardi di dollari. Il giudice distrettuale Loren L. AliKhan ha bloccato il provvedimento pochi minuti prima che entrasse in vigore. La sospensione amministrativa dura sino a lunedì. Sta facendo discutere un’ordinanza radicale della Casa Bianca che prova a sospendere miliardi di dollari in sovvenzioni federali, prestiti e altri programmi di assistenza finanziaria. Una mossa, quella dell’attuale presidente Usa, che sta creando caos e cause legali mentre gli stati non saprebbero più se usare e come Medicaid, aiuti di emergenza e servizi di istruzione e nutrizione per i redditi bassi.

L’ordinanza della giudice Loren AliKhan

Pochi minuti prima che il promemoria dell’Office of Management and Budget della Casa Bianca entrasse in vigore, il giudice distrettuale statunitense Loren AliKhan a Washington, DC, ha temporaneamente bloccato le agenzie federali dall’adottare misure per implementarlo. A riportare la notizia è il Washington Post. L’ordinanza è stata emessa in risposta a una causa intentata in precedenza nella stessa giornata dalle organizzazioni che rappresentano i beneficiari delle sovvenzioni. La Casa Bianca ha affermato che l’ordinanza non avrebbe avuto ripercussioni sui programmi di assistenza individuale, come i sussidi della previdenza sociale e Medicare, i buoni pasto e i sussidi sociali. «Questa non è una pausa totale sui programmi di assistenza e sovvenzioni federali dell’amministrazione Trump», aveva oggi dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. «È responsabilità di questo presidente e di questa amministrazione essere buoni amministratori dei soldi dei contribuenti». Ma con la decisione della Casa Bianca si stava già scatenando il caos.

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