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Umberto Tozzi, il tumore, “Ti amo” dedicata alla mamma e la verità sul “guerriero di carta igienica”

28 Gennaio 2025 - 07:12 Alba Romano
umberto tozzi
umberto tozzi
Il cantante riepiloga la sua vita e la sua carriera. E dice che quell'espressione serviva a dire che era un pezzo di m...

Umberto Tozzi ha scritto Ti amo pensando alla mamma. Lo dice oggi in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale riepiloga la sua vita e la sua carriera. Una canzone per la quale «ci voleva coraggio… Con Giancarlo Bigazzi, che scriveva le canzoni con me, ci eravamo posti il problema. Quella struttura era qualcosa fuori dalla moda che andava a fine anni Settanta, ma la mia cultura musicale nasce dai Beatles: la parola deve suonare». «L’ultima notte rosa – The final tour» sarà invece la serie concerti in 4 continenti con cui dà l’addio alle scene, spiega ad Andrea Laffranchi.

Ti amo

La canzone nacque «sulle colline di Firenze, a casa di Bigazzi con la mia chitarra: mi resi subito conto che quel giro armonico era originale, specialmente a livello ritmico e metrico. Fin dal primo accordo suonato dalla mia Gibson nella versione originale del ’77, mi emoziona ancora oggi e quando la suono in ogni live… è immensa!». Dice anche che «sotto la porta della mia camera in hotel trovavo sempre i bigliettini con i numeri di telefono…». Eppure versi come «Fammi abbracciare una donna che stira cantando» non lo hanno reso popolare tra le femministe: «Mi distrussero, dicevano che era un atteggiamento maschilista. E invece quell’immagine mi era venuta pensando a mia mamma che abbracciavo quando tornando a casa la trovavo a stirare».

Il guerriero di carta igienica

E poi, dice Tozzi, «in effetti oggi si dice ben altro, noi eravamo dei santi in confronto… Non ascolto il rap: è giusto che ci sia, ma non mi emoziona, non mi trasmette nulla. Il problema della musica di oggi è che mancano le canzoni, forse perché non le sanno scrivere. Non credo si possa diventare come Michael Jackson con quello che sento in giro: lui invece emoziona ancora». Mentre il “guerriero di carta igienica” «era per dire che ero stato un pezzo di m… Ma all’epoca non si poteva certo usare quell’espressione». Sulla politica, dice, era anarchico. Oggi vive a Montecarlo: «La scelta di Monaco, mia e di mia moglie Monica, è arrivata dopo che avevano tentato di rubare in casa due volte: vivevamo a Castel de’ Ceveri, fuori Roma, e avevamo due bambini piccoli. Ci siamo spaventati. Monaco è l’unico posto al mondo dove ti dimentichi di chiudere casa con la chiave. Tutto costa molto, ma è stata una fetta della mia serenità».

La malattia

Tozzi ha avuto un tumore: «Dopo 2-3 anni terribili dovuti alla mia cartella clinica affronto la vita con una filosofia diversa. La salute è veramente tutto. Non avevo mai toccato prima di allora la non felicità del poter non esserci più». E poi c’è Gloria: «Ricordo che quella canzone nacque intorno alle 16 di un pomeriggio triste e freddo suonando un pianoforte a muro che avevo affittato quando abitavo con i miei genitori in una casa in Via Frejus a Torino». Anche se «non è mai esistita una vera Gloria, era semplicemente una parola che suonava fantasticamente bene su quel riff musicale». Infine, sull’addio alle scene: «Ho molta paura… Ho altri progetti in arrivo che mi terranno occupato, ma sarà comunque dura non salire più su un palco. Ma c’è tempo, ho davanti a me un anno e mezzo di tour…».

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