Fuoco amico sul piano Ue per rilanciare l’industria. Ribera assente alla presentazione. I socialisti: «Storpiatura del rapporto Draghi»
Parte in salita il piano di Bruxelles per rilanciare l’industria europea. Nella mattinata di oggi, mercoledì 29 gennaio, Ursula von der Leyen ha svelato la tanto attesa «Bussola della competitività», il documento che dovrebbe guidare la dottrina economica dell’esecutivo Ue per i prossimi cinque anni. Un annuncio trionfante e carico di aspettative, che poche ore più tardi si è già dovuto scontrare con una prima bocciatura politica: quella dei Socialisti, uno dei tre gruppi – insieme a Popolari e Liberali – che sostengono la maggioranza. La Bussola della competitività «non riesce a fornire soluzioni alle sfide attuali e future e si nasconde dietro il mantra della semplificazione, un potenziale passo indietro rispetto agli standard europei», ha denunciato Iratxe García, presidente dei Socialisti europei.
La bocciatura dei Socialisti e l’assenza di Ribera
Secondo la politica spagnola, il piano annunciato da von der Leyen offre «un’interpretazione ideologicamente distorta e molto selettiva dei rapporti Draghi e Letta», perché «omette deliberatamente elementi chiave come la coesione sociale, la riduzione delle disuguaglianze e la tassazione equa, senza i quali sarà impossibile raggiungere la competitività». Garcìa invita dunque la Commissione a mettere a punto «una vera strategia al servizio della nostra economia, dei cittadini e dell’ambiente, invece di smantellare i pilastri fondamentali del progetto Ue». Infine, una stoccata diretta a von der Leyen: «Basta con i doppi standard. Se condanniamo l’amministrazione Trump per aver abbandonato gli impegni e i trattati internazionali, non siamo noi a promuovere la corsa al ribasso».
Ai Socialisti, insomma, il piano annunciato da von der Leyen non piace un granché. E a suggerirlo è anche il fatto che Teresa Ribera, la commissaria europea che ha la delega alla Competizione e al Green Deal, non fosse presente oggi in conferenza stampa. A Bruxelles, al fianco di von der Leyen, c’era solo il francese Stéphane Séjourné, considerato più vicino alle istanze dell’industria. La bocciatura dei Socialisti non mette davvero a rischio la riuscita del piano della Commissione europea, ma manda senz’altro un forte segnale politico in vista della presentazione dei primi dossier legislativi. Con la bocciatura di oggi, è lecito aspettarsi che il centrosinistra proverà a strappare alcune modifiche e concessioni durante l’iter parlamentare.
January 29, 2025
I Verdi italiani: «La transizione sia giusta»
Diversi dubbi anche da parte della delegazione italiana dei Verdi, composta da Benedetta Scuderi, Cristina Guarda, Ignazio Marino e Leoluca Orlando. «Sulla Bussola per la competitività esiste il rischio che l’attenzione sia concentrata esclusivamente sulla riduzione delle emissioni di CO2, senza nessun altro obiettivo di tutela ambientale, con effetti deleteri anche sulla competitività stessa», scrivono gli eurodeputati ambientalisti. Per quanto riguarda la semplificazione delle norme, i Verdi dicono di condividerne la necessità ma mettono anche in guardia dal «forte pericolo che questa venga intesa come una deregolamentazione selvaggia, che si abbatte come una scure sulle norme a protezione dell’ambiente e delle persone. Mettere totalmente in discussione la legislazione sulla sostenibilità costituirebbe un clamoroso passo indietro».
Pollice verde da Renew e Ppe
Ad accogliere con favore il piano di azione annunciato da von der Leyen sono gli altri due gruppi politici che compongono la maggioranza europea: i Popolari del Ppe e i Liberali di Renew. Questi ultimi parlano di un documento che «rispecchia le preoccupazioni e i rimedi del Rapporto Draghi, che Renew Europe ha visto come una sveglia lucida e coraggiosa». Soddisfazione anche dal Ppe, con il leader Manfred Weber che su X scrive: «La nostra visione di aumentare la competitività dell’Ue e ridurre la burocrazia sta diventando realtà, si sta trasformando in azione. È un vero punto di svolta per le aziende europee».
Un piano che piace più a destra che a sinistra
A giudicare dalle prime reazioni, la «Bussola della competitività» annunciata da von der Leyen sembra essere stata apprezzata più a destra che a sinistra. I Verdi europei, così come molti gruppi ambientalisti, non si sono espressi sulla questioni, mentre la Confederazione europea dei sindacati (Ces)si è dichiarata fortemente scettica. Il piano di Bruxelles, si legge in una nota, «continua a minare posti di lavoro, diritti e norme». Per questo, annunciano i sindacati europei, la Ces «non accetterà l’invito alle parti sociali europee contenuto nel documento a sottoscrivere la sua proposta. I sindacati chiedono ora un incontro urgente con la Presidente Ursula von der Leyen». A esprimere soddisfazione sono invece molti esponenti dei Conservatori e riformisti, il gruppo a cui appartiene anche Fratelli d’Italia. Carlo Fidanza, capodelegazione FdI, parla di «un passo nella giusta direzione» e il ministro Adolfo Urso esulta: «Finalmente un approccio pragmatico, con una visione strategica in cui emerge il principio della neutralità tecnologica».
Foto copertina: EPA/Olivier Hoslet | La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen