Trovati campioni di Dna nell’asteroide Bennu che potrebbero aver dato la vita sulla Terra: la scoperta straordinaria della Nasa
Straordinaria scoperta della Nasa. Nei campioni di rocce e polveri prelevati dall’asteroide Bennu sono stati trovati amminoacidi e basi del Dna e dell’Rna, considerati i “mattoni” fondamentali della vita. La scoperta è stata pubblicata sulle riviste scientifiche Nature e Nature Astronomy e rappresenta la conferma definitiva della presenza di materia organica sugli asteroidi e rafforza l’ipotesi che questi corpi celesti abbiano avuto un ruolo cruciale nella nascita della vita sulla Terra. Le analisi condotte sui campioni raccolti nel 2018 e riportati sulla Terra nel 2023 hanno permesso di individuare 14 dei 20 amminoacidi essenziali per la vita e tutte e cinque le basi nucleotidiche (adenina, guanina, citosina, timina e uracile), ovvero le lettere che compongono il codice genetico del Dna e dell’Rna. Oltre a queste molecole, sono stati identificati anche 19 amminoacidi non proteinogenici, ossia i composti non coinvolti nella struttura delle proteine e raramente riscontrabili nella biologia terrestre.
January 29, 2025
Migliaia di composti organici e ammoniaca
I ricercatori della Nasa hanno inoltre rilevato migliaia di composti organici complessi e un’abbondanza di azoto e ammoniaca, elementi che indicano un’origine remota di Bennu nelle zone più esterne e fredde del sistema solare. Si tratta di una composizione chimica che sembra suggerire che l’asteroide potrebbe derivare da un corpo celeste primordiale, presente nella fascia più esterna del nostro sistema planetario. A differenza dei meteoriti che arrivano sulla Terra attraversando l’atmosfera e contaminandosi con l’ambiente terrestre, i campioni di Bennu sono stati raccolti e conservati in condizioni completamente sterili, permettendo agli scienziati di studiare la materia organica così come era miliardi di anni fa.
I sali minerali
La sonda Osiris-Rex ha garantito che i materiali prelevati non subissero alterazioni. Oltre alle molecole organiche, la ricerca ha portato alla luce un’ampia varietà di sali minerali nei campioni di Bennu. Tra questi sono stati identificati fosfati ricchi di sodio, carbonati, solfati, cloruri e fluoruri, che si sarebbero formati a seguito di processi di evaporazione avvenuti nel corpo celeste progenitore di Bennu. La presenza di questi minerali indica che quel corpo celeste contenesse acqua liquida in un lontano passato.