Taglio del cuneo, alla fine il governo conferma: i redditi più bassi perderanno 1200 euro
Il taglio del cuneo, deciso dal governo Meloni, farà perdere 1200 euro ai lavoratori con i redditi più bassi. Un aspetto questo denunciato dalla Cgil e ora, riporta Repubblica in un pezzo a firma di Valentina Conte, confermato dal governo stesso. Oggi in audizione in commissione Finanze alla Camera, rispondendo ad un’interrogazione del M5S, la sottosegretaria al Mef Lucia Albano (FdI) sottolinea che il recupero delle somme perse è «oggetto di attenta valutazione». «L’eventuale estensione del trattamento integrativo ai soggetti con una retribuzione lorda tra 8.500 e 9.000 euro sarà oggetto di un’attenta valutazione», ha dichiarato. E i 1200 euro persi sono dovuti al fatto che «nel 2024 avevano ricevuto incidentalmente un vantaggio a causa del meccanismo di riduzione dell’aliquota contributiva, che aveva conseguentemente portato ad aumentare i redditi imponibili Irpef. Cominciando a pagare le imposte, questi contribuenti avevano ricevuto anche il trattamento integrativo da 1.200 euro che in mancanza di decontribuzione non sarebbe spettato». E «si tratta di un numero assai limitato di soggetti e di una platea che normalmente cambia composizione ogni anno per motivi legati a dinamiche reddituali e del mercato del lavoro (nuovi ingressi, aumento delle retribuzioni, maggiori o minori straordinari, maggiori o minori ore lavorate)». Non si possono quindi inquadrare in una precisa categoria di contribuenti.
M5S: «Presa per il cuneo»
«Se per caso ce ne fosse stato ancora bisogno, il ministero dell’economia ha ammesso oggi alla Camera la presa per il cuneo di circa 15 milioni di lavoratori dipendenti», comunica in una nota Emiliano Fenu, capogruppo M5S in Commissione Finanze della Camera. «Insomma, il Mef non può far altro che ammettere, così come già emergeva nitidamente dalle simulazioni di Italia Oggi, del Sole 24 Ore, dei Caf e dei sindacati, che la maggior parte dei 15 milioni di lavoratori dipendenti non solo non avrà mezzo centesimo in più in busta paga nel 2025, come falsamente sbandierato da Governo e maggioranza, ma ci andrà a perdere. Così come nel passaggio finale della risposta, il Mef ammette che i contribuenti tra 8.500 e 9.000 euro di reddito annuo ci perderanno addirittura fino a 100 euro al mese. Il ministero prova a derubricare la cosa dicendo che quel gruppo di contribuenti è fluido e abbastanza esiguo. Circostanza che, sempre secondo via XX Settembre, ‘sarà oggetto di attenta valutazione’. Ma sì, con le buste paga tagliate, perdiamo pure tempo in attente valutazioni. Il M5S lo ripete: la ‘non ricattabile’ Presidente Meloni ha inflitto un ricatto intollerabile a milioni di italiani tagliando le loro buste paga e prendendoli per il cuneo. Si svegli una volta per tutte e corregga questa nefandezza se davvero lo vuole», conclude il 5 stelle.