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Torino, la studentessa non può fare la Maturità senza permesso di soggiorno: la docente la accompagna in questura

29 Gennaio 2025 - 09:50 Alba Romano
torino diciottenne nigeriana maturità permesso soggiorno docente
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Rachela Baroni, prof al Beccari, ha cercato di sbloccare una situazione ferma da un anno: «Forse vedendoti con una persona dalla pelle bianca ci faranno entrare»

In fila varie volte all’ufficio immigrazione di Torino, per essere sempre rispedita al mittente. Un ritardo burocratico che rischia di escludere dall’esame di maturità una giovane studentessa 18enne, di origini nigeriane ma nata in Italia. Questo il motivo che ha spinto la sua docente di italiano e storia all’istituto enogastronomico Beccari, Rachela Baroni, ad accompagnarla in corso Verona: «Forse vedendoti con una persona dalla pelle bianca ci faranno entrare».

Le difficoltà in famiglia: la scomparsa della mamma, il medico di base assente

Effettivamente, come ha raccontato Baroni a Corriere Torino, la ragazza già altre volte si era messa in fila di fronte all’ufficio immigrazione insieme al padre, «ma veniva rimandata indietro per qualche problema, non era mai riuscita ad accedere agli uffici». Da qui la proposta di accompagnarla. La ragazza – 18 anni appena compiuti – ha perso la madre nell’agosto 2023. Da un anno, invece, le sono scaduti tutti i documenti e non ha nemmeno il medico di base. Proprio questo elemento aveva spinto il suo istituto scolastico ad approfondire la situazione della ragazza: «La mamma era mancata da poco e lei non stava bene», racconta Pierangela Mela, vicepreside del Beccari. «Le abbiamo consigliato di andare dal medico, ma non ce l’aveva più».

La docente in coda all’ufficio immigrazione

La giovane, accompagnata dalla docente, si è messa in coda alle 5 di mattina di lunedì 20 gennaio. Dopo essere finalmente riuscita ad entrare, la docente ha capito che il problema sarebbe legato al permesso ormai scaduto, che per essere rinnovato ha bisogno che la procedura sia svolta nuovamente da capo. Il consiglio da parte dell’ufficio è stato di «richiedere il permesso per ricongiungimento familiare con la sorella maggiore che è già cittadina italiana», ha spiegato Baroni. «Solo quando avrà tutti i documenti potrà tornare in Questura. E solo per chiedere un altro appuntamento per presentare la domanda».

I ritardi e i tempi stretti

I tempi sono stretti. Il prossimo appuntamento, con l’anagrafe, è a fine febbraio. Poi tutte le procedure, che dovrebbero farle avere prima il permesso di soggiorno e poi la cittadinanza italiana. Ma, non avendo documenti, la ragazza non ha potuto né ritirare il diploma di licenza media né presentare la domanda per essere ammessa all’esame di Stato, che doveva consegnare entro il 30 dicembre. «È una ragazza molto brava a scuola», è il rammarico della vicepreside. «Si impegna tantissimo, ma si sente precaria in tutto quel che fa e impotente di fronte ad una macchina burocratica che la manda solo in confusione».

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