Emis Killa indagato nell’inchiesta sugli ultrà di Milano, non andrà a Sanremo: «Faccio un passo indietro»
Rudolf Giambelli, ovvero Emis Killa, è indagato dalla procura di Milano per associazione a delinquere. E ha anche ricevuto un Daspo. Che gli vieta di assistere agli incontri di calcio. Il suo nome è spuntato nell’inchiesta Doppia Curva della Direzione Distrettuale Antimafia che indaga sugli ultras dell’Inter e del Milan. 19 arresti il 30 settembre scorso. Quel giorno la polizia aveva perquisito la sua casa di Vimercate nel Milanese. E aveva trovato sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e quasi 40 mila euro in contanti. Per questo il cantante rinuncia ad andare al Festival di Sanremo, dove avrebbe partecipato col brano Demoni.
Il «passo indietro» su Sanremo
«Apprendo oggi dai giornali che sono indagato (a me è stato notificato esclusivamente il daspo, che è un atto amministrativo e non penale) e se questo corrisponderà al vero sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni e circhi mediatici», scirive in una story su Instagram, annunciando il ritiro da Sanremo 20205, «dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare». Dopo i dubbi della prima ora, e tra le polemiche, Emis Killa non andrà all’Ariston. «Confido che tutto si risolverà al più presto, per il meglio, e spero di poter affrontare in futuro un Festival in cui ad essere centrale sia la musica, poter portare la mia canzone, parlare solo di quella e divertirmi», aggiunge, «come avrebbe dovuto essere quest’anno e come è giusto che sia per tutti gli Artisti che decidono di mettersi in gioco e partecipare alla gara».
L’amicizia con Luca Lucci
Giambelli, secondo la procura, era in strettissimi rapporti con il capo ultrà rossonero Luca Lucci, detto «la Belva». Che è in carcere per traffico internazionale di stupefacenti e tentato omicidio. Emis Killa, dice l’accusa, ha partecipato a un pestaggio al Meazza nei confronti di uno steward l’11 aprile in occasione della partita Milan-Roma. Era stato identificato dalla polizia insieme ad altri 14 tra cui il fratello di Lucci, Francesco. Avevano colpito il responsabile della sicurezza dello stadio perché aveva tentato di fermare l’ingresso di due di loro con un unico biglietto. Ci sono video che lo ritraggono mentre osserva l’aggressione e poi viene accompagnato in curva. Poi c’è la storia dello skybox durante Milan.-Torino. Quel giorno Lucci torna allo stadio dopo l’affido in prova.
Lo striscione
E viene accolto da uno striscione in Curva Sud: «Il joker ride sempre». Tifoso Rossonero, Emis Killa gesisce insieme all’ultrà Fabiano Capuzzo (anche lui oggi in carcere) la barberia Italian Ink di Monza. Il Corriere della Sera racconta che il 26 dicembre 2022 gli investigatori della Mobile, coordinati dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, lo immortalano mentre partecipa a Scanzorosciate a casa di Luca Lucci, in quel momento ai domiciliari, alla cena di Natale.
Al suo fianco ci sono Islam Hagag, amico stretto di Fedez, Luciano Romano, Fabiano Capuzzo, Rosario Calabria (legato alle cosche calabresi) e Daniele Cataldo. Che oggi è accusato ora del tentato omicidio del «rivale» di Lucci, Enzo Anghinelli nel 2019. Le stesse persone con cui il primo aprile 2023 Emis Killa viene fotografato a Cologno Monzese fuori dal bar gestito da Lucci. Sui social invece ha fotografie con altri personaggi considerati dagli inquirenti vicini alle cosche calabresi. Come Alfonso Cuturello e Antonio Favasuli.