Usa, la (falsa) retromarcia della Casa Bianca: prima l’indiscrezione sulla revoca del blocco dei finanziamenti federali, poi la smentita
Revoca sì o revoca no? Si apre un nuovo capitolo sul caos generato dalla sospensione delle sovvenzioni federali nell’era 2 di Trump. Nelle scorse ore, un’indiscrezione del Washington Post aveva rivelato che l’Office of Management and Budget (Omb) della Casa Bianca avrebbe fatto marcia indietro, revocando l’ordine di congelamento delle sovvenzioni federali. Ma è subito arrivata la smentita direttamente da Washington: «Resta in vigore», ha dichiarato un funzionario dell’amministrazione Trump, spegnendo dopo poco le speranze di chi attendeva lo sblocco dei finanziamenti. Da subito, nei giorni scorsi, la sospensione dei finanziamenti aveva generato un’ondata di critiche, mettendo in allarme amministrazioni locali, aziende e istituzioni educative.
L’ordine di Trump e lo stop del giudice
L’ordine in questione, firmato il 27 gennaio dal direttore ad interim dell’Omb, Matthew J. Vaeth, ha imposto alle agenzie federali di sospendere l’erogazione di sovvenzioni e prestiti, mettendo così a rischio miliardi di dollari destinati a settori chiave dell’economia americana. Il provvedimento rientra nella strategia del presidente Donald Trump per smantellare le politiche dell’amministrazione Biden, colpendo programmi relativi all’istruzione, ai trasporti, alle piccole imprese e alle emergenze ambientali. Nel documento ufficiale, Vaeth aveva giustificato la decisione sostenendo che «lo spreco di dollari dei contribuenti per sostenere l’equità marxista, il transgenderismo e le politiche di ingegneria sociale del Green New Deal non migliora le vite di quelli che dovremmo servire». La sospensione dei fondi ha incontrato anche ostacoli legali. Il 28 gennaio, un giudice federale ha bloccato temporaneamente l’ordine di Trump, impedendo il congelamento totale delle sovvenzioni.