La Bce abbassa ancora i tassi di interesse: «Fase difficile, ma l’Ue può riprendersi». Perché ottenere mutui e prestiti è ancora difficile
La Banca Centrale Europea (Bce) ha disposto un ulteriore taglio dei tassi di interesse, che scendono di altri 25 punti base. I tassi sui depositi passano così dal 3% al 2,75%. Mentre quelli sui rifinanziamenti principali passano al 2,90% e quelli sui prestiti marginali al 3,15%. Si tratta del quinto ribasso dei tassi dallo scorso giugno, il quinto consecutivo. A partire dal 2022 erano stati progressivamente alzati per fare fronte all’inflazione subita dall’Eurozona con lo scoppio della guerra in Ucraina e il conseguente rincaro di carburanti, energia e prodotti di consumo. Aumentare i tassi permette di ridurre la circolazione del denaro e quindi di limitare la sua perdita di valore. Con l’inflazione che, scendendo, si avvicina alla soglia del 2% considerata sana dagli economisti e obiettivo della Bce, i tassi tornano a calare allo scopo di stimolare l’economia.
Mutui e prestiti ancora cari e difficili da ottenere
Sebbene l’inflazione sia calata rispetto ai mesi più critici, il quadro dipinto da Francoforte rimane in chiaroscuro. Nel comunicato con cui annuncia il taglio dei tassi, la Bce afferma che l’economia dell’area euro «sta ancora affrontando circostanze avverse». Nello specifico, risulta ancora difficoltoso ottenere prestiti e mutui con la stessa facilità degli anni precedenti la pandemia. «Le condizioni di finanziamento continuano a essere rigide – scrive Francoforte – anche perché la politica monetaria rimane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere». L’istituto però evidenzia un aumento dei redditi reali che secondo le previsioni dovrebbe tornare a far crescere l’economia.
Fase economica difficile, ma ci sono le condizioni per la ripresa
«L’economia è in stagnazione nel quarto trimestre, e resterà debole nel breve termine. La manifattura è in contrazione, i servizi si espandono ma la fiducia dei consumatori si deteriora e la spesa delle famiglie non sale». Nonostante il quadro, «le condizioni per la ripresa restano», ha spiegato la presidente della Bce, Christine Lagarde, al termine del Consiglio direttivo. Lagarde ha evidenziato una traiettoria dell’inflazione che si avvicina al 2% anche se alcuni prezzi continuano a salire sulla base di quanto accaduto nei mesi precedenti. La presidente ha affermato che La Bce proseguirà lungo la linea adottata finora, senza promettere ulteriori tagli prima di verificare se esistono le condizioni per effettuarli.