Gli insulti e le minacce a Francesca Santolini per il libro “Ecofascisti”: «Cercano un bersaglio per la loro rabbia. Dopo quanto diremo basta?»
Prima le recensioni sui quotidiani, «senza che neanche abbiano letto il libro». Poi una campagna violentissima di «killeraggio» sui social media in cui gli utenti – tendenzialmente con nomi inventati – la insultano e le augurano di essere violentata da un gruppo di stupratori. È l’odio web che oggi, sulla Stampa, ha raccontato la giornalista e scrittrice Francesca Santolini. Account bloccati, notifiche continue e continuamente ignorate, «troll, odiatori di vario genere, misogini». Un sommovimento che secondo l’autrice di Ecofascisti nasconde un profondo disagio che ha bisogno di un bersaglio per sfogarsi in rancore e rabbia.
La decontestualizzazione su giornali e social media
Inizia tutto proprio con l’uscita di Ecofascisti, edito da Einaudi e pubblicato il 23 aprile dello scorso anno. Il saggio, che passa in rassegna il rapporto tra ecologia ed estrema destra, viene accolto con recensioni stroncatorie sulla maggior parte dei giornali conservatori. «La lettura suggeriva che fossero state scritte senza essere precedute dalla fastidiosa formalità di leggere il libro», scrive sardonica Santolini. Ma questo stesso meccanismo, di decontestualizzazione e estrapolazione a piacimento, si riversa elevato all’ennesima potenza sui social media. E in particolare dopo un video postato online in cui Santolini, ospite a una trasmissione tv, cita uno studio americano in cui vengono collegati la cultura patriarcale e la difesa dei combustibili fossili.
Gli insulti e le intimidazioni: «Segni di un tempo complicato»
«Stupida idiota senza cervello» è il più lieve degli insulti che riempiono i commenti. E poi minacce da parte di negazionisti climatici, «un incrocio tra propaganda di estrema destra, disinformazione e analfabetismo funzionale». un approccio quasi sistematico alle argomentazioni contrarie che ha portato, secondo i dati del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, a registrare 46 intimidazioni nei confronti dei giornalisti nei primi sei mesi del 2024. Ma, avverte Francesca Santolini, «le intimidazioni sono reati, ma sono anche segni di un tempo molto complicato». In cui chiunque può sfogare le sue frustrazioni o il suo disagio a discapito di qualcun altro. E allora «dopo quante shitstorm e minacce diremo basta, come individui e collettività?». Per il momento, ammette la giornalista, c’è solo l’opzione della denuncia.