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Francesco Pio Maimone, condannato all’ergastolo il giovane boss che lo uccise per una macchia sulle scarpe

30 Gennaio 2025 - 17:32 Ugo Milano
Il 21enne sparò i colpi per sfuggire da un'aggressione, colpendo il pizzaiolo

La Corte d’Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo Francesco Pio Valda, il 21enne ritenuto a capo dell’omonimo gruppo criminale di Napoli, riconosciuto colpevole dell’omicidio di Francesco Pio Maimone, pizzaiolo di 18 anni ucciso nella notte tra il 19 e il 20 marzo 2023 sul lungomare di Mergellina. Maimone fu colpito al petto da un proiettile esploso nell’ambito di una lite scoppiata perché in qualche modo le scarpe di Valda si erano sporcate. Da lì era nata un’aggressione da cui Valda aveva cercato di sfuggire sparando dei colpi, prima in aria, e poi ad altezza uomo, colpendo Maimone.

La madre di Maimone: «Deponete le armi»

La sentenza della Corte d’Assise di Napoli è stata accolta con lacrime e un grido di gioia dai familiari della vittima. «Una sola parola volevo sentire: ergastolo. E ai ragazzi dico: deponete le armi», ha dichiarato soddisfatta la madre di Maimone, Concetta Napoletano, dopo il verdetto pronunciato nell’aula 115 del tribunale di Napoli. «Le mamme non ce la fanno più, abbiamo partorito i nostri figli e qualche balordo ce li ha tolti», ha aggiunto la donna. L’avvocato di Maimone ha definito quella emessa oggi «una sentenza contro la cultura camorristica». «Quello di Pio è un omicidio di camorra, lo hanno sancito i giudici e questa sentenza dice anche “ragazzi non seguite questa strada”».

Le altre condanne e le assoluzioni

Oltre a Valda, la Corte ha condannato anche la cugina, Alessandra Clemente, a due anni e sei mesi di reclusione. Salvatore Mancini è stato condannato a quattro anni; Giuseppina Niglio, nonna di Valda è stata condannata a quattro anni e sei mesi di reclusione e a una multa di 6mila euro. A Pasquale Saiz, i giudici hanno inflitto quattro anni di carcere. Sono stati invece assolti la sorella del giovane boss, Giuseppina Valda e Giuseppe Perna. Rosso Sorrentino, un amico di Valda, è stato condannato a fine ottobre con rito abbreviato a quattro anni, ritenuti colpevole di aver detenuto l’arma usata nell’omicidio.

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