Germania, intesa (storica) Cdu-Afd sui migranti. E Orbán festeggia: «Benvenuta nel club»
È stato un voto «storico», sicuramente simbolico, quello di ieri al Bundestag dove la mozione per inasprire le misure contro l’immigrazione presentata dalla Cdu di Friedrich Merz, papabile futuro cancelliere tedesco, è passata anche grazie ai voti dell’estrema destra di Alternative für Deutschland (Afd). «Il muro di protezione che andava avanti da 80 anni contro l’influenza dell’ultradestra» è stato infranto «per un meschino calcolo politico: un segnale pericoloso», tuonano socialisti e democratici al Parlamento europeo. Anche la ex cancelliera Angela Merkel ha definito la decisione del capo della Cdu «sbagliata», affermando di aver sostenuto invece le assicurazioni fatte da Merz nel novembre scorso, quando disse di voler cercare «maggioranze solo con i partiti nel centro».
Un voto destinato a incendiare la campagna per elezioni
Sebbene il leader dei cristiano-democratici abbia ribadito ieri di voler «costruire una maggioranza solo con le forze democratiche», la regola “mai con Afd” sembra essere andata in frantumi. Le rassicurazione di Merz non bastate neppure a convincere Olaf Scholz: «Non posso più credere a quello in cui fino a una settimana fa credevo», ha detto il Kanzler. Che sia o meno una prova di governo, il voto di Berlino è destinato a incendiare la campagna per le elezioni federali previste per il 23 febbraio. Lo sa bene la leader del partito di estrema destra Alice Weidel, che esulta per la votazione anti-immigrazione, e pure il premier ungherese Viktor Orbán, che su X si è persino complimentato con Berlino per «essere entrato nel club!». Un tweet, quello del primo ministro magiaro, che ha fatto infuriare il ministero degli Esteri tedesco: «Siamo già nel più grande di tutti i club: si chiama Unione Europea», la risposta dall’account ufficiale.
Prove di avvicinamento
Il voto di ieri, che è stato preceduto da uno scontro accesissimo, si è tenuto in piena campagna elettorale e sull’onda dell’indignazione per l’ennesimo attacco col coltello per mano di un afghano, che ha ucciso un bambino di due anni e un uomo che ha tentato di intervenire per mettere in salvo un gruppo di un asilo nido, pochi giorni fa in Baviera. In questo clima, con 348 voti a favore, 345 contrari e 10 astensioni (dalle file del Bsw) è stata approvata quindi la mozione politica (per ora non vincolante) che comprende divieto d’ingresso per tutte le persone che non hanno documenti validi, detenzione delle persone legalmente obbligate a lasciare il Paese e controlli permanenti alle frontiere. Quest’ultimo provvedimento non è compatibile con le regole dell’area Schengen, che permette soltanto controlli della durata massima di due anni. Respinta invece la mozione che chiedeva anche la detenzione a tempo indeterminato di chi è colpito dall’obbligo di lasciare il paese. E venerdì è attesa in aula la votazione per la proposta di legge, sempre della Cdu, per modificare la norma che regola le richieste d’asilo. Ciò che è certo è che negli ultimi mesi, i principali partiti tedeschi, i socialdemocratici (Spd) di centrosinistra e l’Unione Cristiano-Democratica (Cdu), anche per recuperare consensi in vista delle elezioni di febbraio, si sono spostati su posizioni più rigide in materia di immigrazione. Ma il voto di ieri è stato un punto di non ritorno.
January 30, 2025
Foto copertina: ANSA / JAKUB GAVLAK | Il primo ministro ungherese Viktor Orbán