La fura di Landini contro il governo Meloni: «Vogliono fare a pezzi la Costituzione. Rivolta sociale? Sì, votando ai referendum» – Il video
Maurizio Landini è un fiume in piena contro il governo di Giorgia Meloni. Ospite di Piazzapulita, il segretario della Cgil torna a chiamare alla «rivolta sociale», rivendicando l’espressione usata alcuni mesi fa. Purché se ne inquadri correttamente il senso. Oggi rivoltarsi significa «non girarsi dall’altra parte rispetto allo sfruttamento e all’ingiustizia sociale. La gente vuole un futuro certo per i propri figli? Allora reagisca. Oggi lo strumento è partecipare, tornare al voto, mobilitarsi». Quello cui Landini pensa sono i referendum proposti dalla Cgil stessa e che si svolgeranno la prossima primavera, dopo il via libera della Corte costituzionale. Si tratta di quattro quesiti legati ai diritti sul lavoro – reintegro dopo il licenziamento, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti a termine, responsabilità solidale del committente negli appalti – ed uno sulla cittadinanza, quella per gli extracomunitari. Landini insiste che questo sia il mezzo ideale con cui la metà dell’Italia che soffre, e che normalmente sta lontana dalle urne, può prendersi una rivincita. «Se gli italiani vogliono ridurre le morti sul lavoro possono farlo ora con questo voto», si scalda Landini pensando all’opportunità di “scardinare” il sistema dei subappalti a scapito della sicurezza sul lavoro.
Il progetto «autoritario» del governo
Che non si pensi però che la questione non riguardi direttamente il governo. Perché per Landini fa tutto parte di un disegno ben preciso dell’esecutivo Meloni. «C’è al fondo un’idea autoritaria di gestione della vita politica e sociale di questo Paese, e mi prendo la responsabilità di queste parole», attacca Landini. Tutto si tiene, in quest’ottica. «Il governo vuole privatizzare la sanità sbriciolando il Servizio sanitario nazionale. Protegge il sistema di appalti e subappalti. E vuole tagliare fuori il sindacato confederale. Perché non fanno una legge sulla rappresentanza? Perché si attacca la magistratura, lavorando perché risponda non più alla Costituzione ma all’esecutivo? Perché si mette il bavaglio o si lottizza l’informazione? Qui – conclude il duro affondo Landini – c’è un rischio vero di tenuta democratica del Paese». Di più, «vogliono svuotare la Costituzione nata dalla lotta al fascismo. Ecco il senso della rivolta sociale, tramite la partecipazione democratica con strumenti come il referendum». Perché tutto si tiene, per il leader della Cgil, e l’opportunità ora va colta: «È ora di rimettere al centro il lavoro e le persone piuttosto che il profitto e la speculazione».
January 30, 2025