La narrazione fuorviante sui presunti benefici dell’Ivermectina nelle persone
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Circolano le condivisioni di un elenco dei benefici dell’Ivermectina al di là del suo originale impiego come antiparassitario (per esempio qui e qui). Torniamo quindi a parlare di uno dei farmaci più esaltati dai seguaci delle medicine alternative. Non mancano gli argomenti fantoccio. Si insinua infatti che le autorità sapessero del suo impiego anche negli esseri umani, lasciando intendere che il farmaco venisse usato solo in ambito veterinario. In realtà le cose stanno diversamente, vediamo perché.
Per chi ha fretta:
- Vengono condivisi elenchi di presunti benefici dell’Ivermectina nelle persone senza riportare fonti.
- Si usa anche l’argomento fantoccio dei presunti danni da vaccino e di proprietà nascoste per gli esseri umani.
- Nulla di tutto questo risulta quando si vanno a cercare sul serio nelle fonti.
Analisi
I post sui presunti benefici dell’Ivermectina che i poteri forti vorrebbero nasconderci riportano un elenco attribuito ad Athanasia Nikolaidou:
RICORDATE QUANDO i media ridevano e dicevano che l’ivermectina era SOLO per cavalli e mucche? SAPEVANO che era fatta per gli umani dal 1987.
Ecco cosa non vi hanno detto
1 – Previene i danni causati dai farmaci creati con la tecnologia mRNA, blocca l’ingresso della proteina Spike nelle cellule e, se la persona è vaccinata, può essere curata per i danni già fatti tramite l’ivermectina.
2 – Ha solo effetti benefici e non ha effetti avversi nel trattamento del virus C. Infatti, prima ancora di entrare nella cellula, ha già distrutto il virus nel sangue.
3 – Ha una fortissima azione antinfiammatoria contro e ha un forte impatto sulle lesioni traumatiche e ortopediche, rafforza i muscoli e non ha effetti collaterali come i corticosteroidi.
4 – Cura le condizioni autoimmuni come: artrite reumatoide, spondilite angilopica, fibromialgia, psoriasi, morbo di Crohn, rinite allergica. 5 – Migliora i livelli di immunità nei pazienti oncologici e cura l’Herpes Simplex e l’Herpes Zostira, oltre a ridurre la frequenza di sinusite ed ecolpomatite.
6 – Protegge il cuore dal sovraccarico cardiaco. In una vaccinazione, ad esempio, previene l’insufficienza cardiaca perché stimola la produzione di energia essenziale in modo che il tessuto non venga distrutto e quindi migliora la funzione cardiaca.
7 – È un antiparassitario, antineoplasmatico (antitumorale). Secondo le affermazioni, sopprime la riproduzione e il metabolismo delle cellule tumorali, mantenendo le cellule sane e migliorando l’efficacia della chemioterapia.
8 – Può uccidere le cellule tumorali resistenti alla chemioterapia, sconfiggendo la resistenza a molteplici sostanze chemioterapiche che sviluppano tumori e, in combinazione con la chemioterapia e/o gli agenti antitumorali, fornisce una maggiore efficacia di questi trattamenti.
9 – È antimicrobico (batteri e virus) e aumenta l’immunità.
10 – Raggiunge il sistema nervoso centrale e rigenera i nervi.
11 – Aiuta a regolare il glucosio, il metabolismo dell’insulina, i livelli di colesterolo e riduce il grasso epatico nella steatosi.
12 – Può essere utilizzato come agente preventivo ed è stato associato a una significativa riduzione di infezioni, malattie e mortalità dovute al C-19.
F I L O R I N G
Athanasia Nikolaidou
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I presunti benefici “nascosti” dell’Ivermectina
Lasciamo perdere le congetture sui presunti danni dei vaccini a mRNA. Chi volesse approfondire può leggere le nostre analisi precedenti (per esempio qui, qui e qui). I benefici dell’Ivermectina negli esseri umani non li nega nessuno. Solo che riguardano gli effetti antiparassitari del farmaco. Sul resto non ci sono evidenze. Basti pensare che nel 2015 Satoshi Ōmura e William Campbell vinsero il Nobel per la medicina per aver scoperto che un insieme di composti chimici raggruppati nel termine «avermectina» riducevano l’incidenza della «oncocercosi», meglio nota come cecità fluviale.
Campbell è un biologo specializzato in parassiti, non un virologo. Analizzando le colture di Streptomyces studiate da Ōmura, ha individuato un composto efficace contro i parassiti degli animali domestici e da allevamento: l’avermectina. Modificandola chimicamente, ha ottenuto l’Ivermectina, un farmaco che, testato anche sull’uomo, si è rivelato utile nel trattamento delle infezioni parassitarie. Il lavoro di Ōmura e Campbell ha avuto un impatto significativo nella lotta contro la cecità fluviale, causata dal nematode Onchocerca volvulus, non da un virus. L’Ivermectina può essere utilizzata anche per altre tre patologie: la scabbia complicata; la strongiloidiasi disseminata; tutta una serie di altri casi che prendono il nome di loaiasi.
Tutti i tentativi di dimostrare proprietà anti-virali non hanno portato a niente di significativo, se non la ritrattazione di alcune pubblicazioni dal metodo discutibile, come avevamo visto in una analisi precedente.
Conclusioni
Elenchi di presunti benefici dell’Ivermectina che qualche potente vorrebbe tenerci nascosto lasciano il tempo che trovano, specialmente se presentati senza riportare alcuna fonte. Sappiamo che si tratta di un farmaco antiparassitario e come tale in diversi casi ne è stata dimostrata l’efficacia, anche nelle persone. Nessuno lo nasconde, anzi, c’è chi ha vinto il Nobel per averlo scoperto. Semplicemente in Occidente è più probabile che venga somministrata per patologie che colpiscono gli animali.
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