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Torino, si aggira in strada con la katana da samurai e minaccia i carabinieri: «Sono un highlander, sparatemi pure»

31 Gennaio 2025 - 08:37 Ugo Milano
katana samurai
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Nella periferia nord di Torino arrestati anche tre giovanissimi che stavano svaligiando una casa

Sono le due di notte quando in via Botticelli, a Torino, una persona si aggira per strada con una spada da samurai in mano. L’uomo, un disoccupato 46enne, incrocia un residente del quartiere Barriera di Milano, che chiama i carabinieri: «Correte, c’è una persona in strada con una katana sguaiata». Le forze dell’ordine intervengono poco dopo ma l’uomo di rinfoderare l’arma non ne vuole sapere. Uno degli agenti a quel punto estrae il taser senza ancora premere il grilletto, un “ultimo tentativo” di deterrenza. Ma il 46enne non arretra, anzi sfida i carabinieri: «Sparatemi pure, sono un highlander».

Il samurai sotto psicofarmaci

La situazione si è risolta poco topo, fortunatamente senza che si arrivasse allo scontro. È bastato l’arrivo di una seconda pattuglia a far desistere il samurai improvvisato. L’uomo è stato preso dagli agenti e condotto all’ospedale Martini, dove gli esami hanno sottolineato la presenza di dosi consistenti di psicofarmaci nel suo sangue. Il 46enne è stato poi arrestato e ora è in carcere con l’accusa di porto d’armi abusivo e minaccia a pubblico ufficiale.

I ragazzi «difficili» della periferia torinese

Ma nella zona nord di Torino, nella notte tra giovedì 30 e venerdì 31 gennaio, non si aggiravano soltanto aspiranti samurai. Intorno alle tre di notte, come scrive il Corriere nella sua edizione torinese, è scattato un allarme in via Mercadante, dove tre giovani ragazzi si erano intrufolati in un alloggio per svaligiarlo. Le forze dell’ordine sono intervenute cogliendoli in flagrante mentre stavano svuotando cassetti e armadi in cerca di una cassaforte. Anche loro tre – di 22, 19 e 18 anni e senza fissa dimora – sono finiti in manette.

E sempre il Corriere Torino sottolinea come il disagio giovanile nella periferia del capoluogo piemontese sia ormai una costante. È il caso di Carlo, un 19enne definito «difficile» che, finita la relazione con una ragazza, ha subito un netto «peggioramento di carattere». Prima l’assalto in un bar, poi una tentata rapina alle poste armato di forbici. Sono scattati allora i domiciliari, ma senza il braccialetto elettronico che in quel momento non era reperibile. A quel punto il giovane, uscito di casa, ha minacciato un 16enne su un treno facendosi consegnare cuffie, cellulare e orologio. Individuato dalle forze dell’ordine, ha tentato la fuga gettando la refurtiva a terra. Le telecamere lo hanno però incastrato.

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