Hamas rilascia gli ostaggi: liberi Yarden Bibas, Keith Siegel e Ofer Kalderon
È iniziata l’operazione di Hamas per il rilascio dei tre ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza, secondo quanto previsto dall’accordo di cessate il fuoco. Il primo ad apparire sul palco allestito dai miliziani è stato Ofer Kalderon, cittadino franco-israeliano. Subito dopo è apparso sul palco Yarden Bibas il padre della famiglia rapita il 7 ottobre nell’assalto ai kibbutz di Hamas. I miliziani gli hanno dato il ‘foglio di liberazione’ scritto in ebraico. Circondato dai membri dell’organizzazione, è stato accompagnato al convoglio della Croce Rossa. Di sua moglie e dei suoi due figli piccoli ancora non si sa nulla, ma si teme il peggio. Kalderon e Bibas sono stati liberati a Khan Yunis, dove sono stati trasferiti alla Croce Rossa i cui veicoli attendevano da questa mattina.
Il terzo ostaggio
Keith Siegel, 65 anni, stato consegnato alla Croce Rossa dopo le ore 9. Il palco per la liberazione del terzo ostaggio è stato allestito da Hamas nel porto di Gaza, davanti al mare. Le immagini trasmesse in diretta da al Jazeera e rilanciata dalle tv israeliane fanno vedere una folla ordinata di miliziani armati e civili che aspettano. Tutt’intorno sventolano le bandiere verdi di Hamas e della Palestina. Il palco per la liberazione del terzo ostaggio è stato allestito da Hamas nel porto di Gaza, davanti al mare. Le immagini trasmesse in diretta da al Jazeera e rilanciata dalle tv israeliane fanno vedere una folla ordinata di miliziani armati e civili che aspettano.
Yarden Bibas
Yarden Bibas è apparso sul palco allestito da Hamas in un largo spiazzo circondato da cumuli di macerie e distruzione, accompagnato dai miliziani. Ha salutato la folla quando gli è stato detto di farlo, mentre veniva ripreso dai miliziani con telecamere professionali. Non si sa che cosa sappia esattamente della sorte della sua famiglia. I due bambini Kfir e Ariel, di 2 e 5 anni, e della moglie Shiri. In un video del novembre 2023 i miliziani gli hanno comunicato in diretta che erano morti in un bombardamento. Ma nessun riscontro è stato trovato dall’Idf. La moglie e i due piccoli avrebbero dovuto essere liberati nelle prime giornate dell’accordo, ma non sono stati inseriti nelle liste. Il portavoce dell’Idf Daniel Hagari ha dichiarato nei giorni scorsi che «c’è molta preoccupazione» sulla loro sorte.