Il piano della Nato per placare l’espansionismo di Trump: «Più truppe in Groenlandia per difenderla da Cina e Russia»
La Nato sarebbe pronta a proporre a Donald Trump un piano per aumentare il controllo sulla Groenlandia senza che gli Usa ne acquisiscano il controllo. L’alleanza nordatlantica potrebbe placare le mire espansionistiche del presidente degli Usa offrendo di aumentare la propria presenza militare sull’isola artica sotto la corona danese ma dotata di autogoverno. Secondo quanto riporta la testata tedesca Handelsblatt citando fonti Nato consultate dall’agenzia stampa della Germania Dpa, il piano potrebbe soddisfare Trump perché permetterebbe di rafforzare la sicurezza degli Usa. Quest’ultima – almeno secondo quanto dichiara l’inquilino della Casa Bianca – è il principale motivo che spinge Washington a interessarsi al territorio.
Perché Trump vuole la Groenlandia
L’iniziativa sarebbe già stata anticipata a Trump in colloqui informali. Un controllo maggiore sulla Groenlandia consentirebbe agli Usa tutelarsi maggiormente da Russia e Cina, entrambe interessate a espandersi nell’artico. Nello specifico, l’isola è strategica per il controllo delle rotte che si stanno aprendo a causa della fusione dei ghiacci dovuta al cambiamento climatico, e dalle terre rare nel suo sottosuolo. Attualmente, infatti, è la Cina il maggior produttore di questi materiali critici per la transizione ecologica, le telecomunicazioni e le tecnologie avanzate. Averli a disposizione consentirebbe a Washington di rivaleggiare con Pechino con maggiore forza.
La Danimarca risponde a Trump sulla Groenlandia
Nelle scorse settimane, Trump ha più volte espresso l’intenzione di acquisire il controllo della Groenlandia. «Ai fini della sicurezza nazionale e della libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti d’America ritengono che la proprietà e il controllo della Groenlandia siano una necessità assoluta» è stata la frase più forte pronunciata lo scorso 22 dicembre. Le intenzioni di Trump si scontrano però con le autorità danesi, che alla sua insistenza rispondono picche, e con gli stessi groenlandesi. La maggior parte della popolazione dell’isola, infatti, vuole essere autonoma, e non danese o statunitense. Nelle scorse settimane, Trump Jr, figlio del presidente, si è recato in Groenlandia in quella che è sembrata una dimostrazione di forza. Pochi giorni dopo, il governo danese ha annunciato un piano militare di protezione dell’isola del valore di due miliardi di euro.