Perché grattarci ci piace così tanto? «È un paradosso: stimola il sistema immunitario, ma meglio non esagerare» – Lo studio
Perché grattarci ci piace così tanto? Soprattutto quando ci è stato detto che non dovremmo farlo, come nel caso delle punture di zanzara o delle ferite che si stanno rimarginando? A dare una risposta è uno studio pubblicato il 30 gennaio sulla rivista Science. Secondo la ricerca, quando ci grattiamo il corpo attiva una risposta immunitaria che aiuta a proteggere la pelle contro le infezioni. Ma, evidenzia lo studio, è proprio questa risposta a favorire la formazione di infiammazioni.
Grattarsi è un paradosso: fa bene, ma causa infiammazioni
«Grattarsi è spesso piacevole, il che suggerisce che, per essersi evoluto, questo comportamento deve fornire un qualche tipo di beneficio. Il nostro studio aiuta a risolvere questo paradosso fornendo prove che grattarsi fornisce anche una difesa contro le infezioni batteriche della pelle», ha affermato Daniel Kaplan, tra gli autori della ricerca condotta all’Università di Pittsburgh in Pennsylvania. Per comprendere i risultati della ricerca, è fondamentale tenere a mente che l’infiammazione è una delle forme di risposta immunitaria del corpo a danni fisici, chimici, radiattivi, e biologici (virus e batteri).
L’esperimento
Gli scienziati hanno usato due tipi di topi da laboratorio. Alcuni erano normali, altri invece non avevano il neurone che percepisce il prurito. Entrambi i gruppi di topi sono stati esposti ad allergeni che inducono prurito, per simulare i sintomi dell’eczema. Quando ai topi normali è stato permesso di grattarsi, le loro orecchie si sono gonfiate e riempite di cellule immunitarie infiammatorie chiamate neutrofili. Al contrario, l’infiammazione e il gonfiore erano molto più lievi nei topi che non potevano grattarsi perché indossavano piccoli collari elisabettiani, simili a quelli che vengono usati anche nei cani, ma molto più piccoli.
La risposta immunitaria innescata quando ci grattiamo
Responsabili dell’infiammazione sono i neuroni che rilevano il dolore. Quando la pelle viene grattata, questi neuroni stimolano il rilascio di un composto chiamato sostanza P, che a sua volta attiva i mastociti, un tipo di globuli bianchi che viene rilasciato anche per contatto diretto, quando degli allergeni entrano in contatto con la pelle. La ricerca dimostra così che grattarsi consente al corpo di attivare una risposta immunitaria che altrimenti non entrerebbe in atto. D’altronde, conferma anche quello che le mamme di tutto il mondo sostengono da anni: grattare un’eruzione cutanea la farà infiammare di più.