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Andrea Prospero, i sospetti sull’uomo con lui il giorno della morte a Perugia. L’indagine sulla carta di credito in bagno e la truffa informatica

03 Febbraio 2025 - 13:00 Ugo Milano
andrea prospero
andrea prospero
Il 19enne è stato trovato morto il 29 gennaio in un b&b a Perugia dopo cinque giorni di ricerche

Ci sarebbe stato anche un uomo nella stanza presa in affitto in centro a Perugia da Andrea Prospero, lo studente 19enne trovato morto il 29 gennaio scorso, dopo essere scomparso e cercato invano per i cinque giorni precedenti. La svolta nel caso arriva con il ritrovamento di una carta di credito nel bagno del Bed & Breakfast in cui è stato rinvenuto il corpo. La polizia ha già identificato l’uomo che verrà sentito nei prossimi giorni: un residente dell’Umbria, incensurato. Non è ancora chiaro se conoscesse già Andrea e che tipo rapporto avesse con lui. Intanto, la famiglia si prepara ai funerali, che si terranno domani, 4 febbraio, a Lanciano, città natale del ragazzo dove la salma arriverà stasera per l’ultimo saluto.

Il pranzo saltato con la sorella

Secondo quanto ricostruito finora dalle indagini, Prospero, studente del primo anno di informatica all’Università di Perugia, sarebbe morto lo stesso giorno della scomparsa, data in cui sarebbe dovuto andare a pranzo con la sorella gemella Anna. Le telecamere di sorveglianza della residenza studentesca in cui viveva lo hanno ritratto mentre usciva tranquillo, senza movimenti che tradissero fretta o agitazione. Lasciato lo studentato si sarebbe diretto nell’appartamento che aveva affittato all’inizio di gennaio, dove sono stati ritrovati il corpo e la carta di credito. Una volta raggiunto il b&b, avrebbe ingerito degli psicofarmaci.

Il mistero dei tre telefoni

Lo studente aveva spento lo smartphone e risultava irraggiungibile. Intorno al suo cadavere c’erano altri tre telefoni, oltre a diverse sim – una delle quali intestata a una compagnia che avrebbe commesso truffe informatiche. I telefoni saranno forzati, bypassando le password, e sottoposti a perizia per cercare di capire cosa abbia portato alla morte dello studente. Verranno esaminati messaggi, chiamate e dati al loro interno. Nel suo portafoglio la sorella ha trovato un’ulteriore carta, intestata a un’altra persona. Se si considera la Postepay dove riceveva il denaro dei genitori, sono dunque tre sono dunque le carte totali che Andrea aveva a disposizione.

Morte di Andrea Prospero: un gioco più grande dello studente

Al momento l’ipotesi più accreditata nell’inchiesta condotta dalla polizia postale e dalla squadra mobile di Perugia e coordinata dal procuratore Raffaele Cantone e dall’aggiunto Giuseppe Pazzini è che Prospero sia rimasto incastrato in un gioco più grande di lui. Un giro in cui potrebbe essere entrato in virtù della sua spiccate abilità informatiche. O forse una truffa, legata alla sim intestata alla compagnia che si suppone truffaldina. Per questo potrebbe essersi suicidato ingerendo gli psicofarmaci. Ma non è ancora esclusa l’ipotesi dell’omicidio. Rimane da chiarire anche perché il ragazzo abbia affittato il b&b. Saranno le analisi dei movimenti di denaro delle tre carte a gettare maggiore luce sul caso.

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