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L’accusa al numero 2 dei servizi segreti italiani: «È a capo di un’intelligence di spionaggio parallela»

equalize inchiesta banche dati israele
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Carlo De Donno smentisce e vuole querelare Calamucci. L'indagine su Equalize e il filone romano

Il generale dei carabinieri Carlo De Donno, numero due dell’Aisi, è il capo della Squadra Fiore. Ovvero dell’agenzia di intelligence privata e parallela composta da forze dell’ordine che vendeva accessi abusivi ai database del ministero dell’Interno ai soggetti privati. A dirlo l’hacker milanese di Equalize Samuele Calamucci davanti ai pubblici ministeri di Roma che indagano per violazione della privacy e spionaggio l’informatico insieme all’ex poliziotto Carmine Gallo. Il Fatto Quotidiano dice che De Donno smentisce tutto ed è pronto a querelare l’indagato.

Servizi & Segreti

I pm di Roma Alessia Natale e Stefano Pesci ora dovranno stabilire se Calamucci millanta o calunnia. Nell’indagine del pm milanese Francesco De Tommasi nei confronti di Gallo si ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo di sistemi informatici. Con lui e Calamucci anche l’ex presidente di Fondazione Fiera Enrico Pazzali. Calamucci davanti ai pm di Roma è in grado di identificare in modo chiaro sia “Rosario” sia “Ciccio”, due identità in codice, indicandoli, lui stesso, come appartenenti alla squadra Fiore. Uno dei due soggetti era già emerso negli atti depositati dalla Procura di Milano, mentre il secondo pare un inedito.

Calamucci e De Donno

Quando è stato sentito dai pm, Calamucci avrebbe spiegato di conoscere il numero due dell’Aisi, dai discorsi fatti sia da Gallo che da Pazzali, che lo avrebbero indicato come persona a loro vicina. Dice addirittura che De Donno è il capo della Squadra Fiore. Dagli atti romani poi emerge anche la presunta sede della squadra Fiore che, per come sarebbe stato spiegato dallo stesso Calamucci, si troverebbe al civico 22 di piazza Bologna a Roma.

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